Nosside (busto in marmo di F. Jerace) |
Appendice con un luogo cruciale dei
Fratelli Karamazov e alcuni dell’Idiota
La
trasfusione delle anime. I Fratelli Karamazov 1880
Il
passaggio dall'amare al bene velle catulliano
viene sentito e dichiarato dal passionale Dimitri Karamazov nei confronti di
Gruscenka:"questo amore mi tortura, mi tortura! ( ...) Prima mi facevano
languire soltanto le flessuosità del suo corpo infernale, ma adesso tutta la
sua anima l'ho trasfusa nella mia, e grazie a lei anch'io sono diventato un
uomo!"[1].
Altre donne
L’idiota, 1869
Lev Nikolaievič Myškin è’ un uomo
privo di qualsiasi diffidenza, ed è indifferente al denaro. In treno, al
ritorno da una clinica svizzera, parla con Rogožin il figlio di un ricco
mercante che sta andando a reclamare un’eredità.
Dice di Nastasja Filippovna una donna
della quale Rogozin è innamorato: è meravigliosamente bella ma dalla
reputazione rovinata poiché è stata amante e mantenuta di Totzkij un uomo
ricco, oramai cinquantacinquenne che vorrebbe sposare una vergine.
Il principe Myskin è vergine: a causa
della sua malattia non conosce affatto le donne
Va a casa del generale Epančin un
uomo di 56 anni soddisfatto di sé. Ha una moglie e tre figlie: Alexandra, Adelaida, Aglaja dai
25 ai 20 anni. La più giovane Aglaja era una bellezza.
ajglai'a in
greco significa splendore. Aglaia è una delle Grazie (le altre due sono
Eufrosìne e Talìa). Cfr. questo epigramma della poetessa Nosside di Locri (III
sec a. C.) a proposito di una prostituta
'Ελτοῖσαι
ποτὶ ναὸν ἰδώμεθα
τᾶς Ἀφροδίτας
τὸ βρέτας, ὡς χρυσῷ δαιδαλόεν τελέθει.
εἵσατό μιν Πολυαρχὶς ἐπαυρομένα μάλα πολλὰν
κτῆσιν ἀπ' οἰκείου σώματος ἀγλαίας.
τὸ βρέτας, ὡς χρυσῷ δαιδαλόεν τελέθει.
εἵσατό μιν Πολυαρχὶς ἐπαυρομένα μάλα πολλὰν
κτῆσιν ἀπ' οἰκείου σώματος ἀγλαίας.
Nulla è più dolce dell’amore, ogni
altra felicità è inferiore: dalla bocca sputo anche il miele.
Totzkij vorrebbe sposare Alexandra
ma teme scenate da Nastasja,
oltraggiata fantastica donna (p. 55).
E Medea, l'infelice donna
oltraggiata hjtimasmevnh.
rinfaccia con grida i
giuramenti, reclama il sommo impegno
della mano destra, e chiama
gli dèi a testimoni
di quale contraccambio ella riceva
da Giasone. (vv. 20 - 23)
L’ex amante manteneva Nastasja nel
lusso cui lei non dava importanza.
Tottzkij offre a Ganja, un
conoscente degli Epančin, 75 mila rubli perché sposi Nastasja, la donna
“contaminata”. Ganja per avidità è disposto ad ammogliarsi con lei, però poi
vuole fargliela pagare.
L’Idiota quale maestro
L’idiota ricorda un suo soggiorno
in Svizzera dove passava il tempo con i bambini che gli curavano l’anima.
Raccontava tutto ai piccoli e per questo gli adulti lo odiavano. C’era una
ragazza molto infelice, Marie che
era stata sedotta da un commesso viaggiatore: era tisica, reietta da tutti,
doveva fare i lavori più pesanti per campare e veniva oltraggiata in ogni
occasione. I bambini avevano segnalato il caso al principe che l’aveva
baciata per compassione e condivisione del dolore. Quando la ragazza morì, i
bambini portarono la bara sulle spalle e ogni anno coprivano la tomba di fiori.
Il principe stava bene con i
bambini e si sentiva in imbarazzo con gli adulti
Aglaja è una bellezza: la bellezza è un enigma. E’ difficile giudicare la
bellezza. “siete tanto bella che si ha paura a guardarvi” le dice il Principe p.
96
Trova però che ancora più bello sia il viso di Nastasja Filippovna che vede in un
ritratto: quel viso aveva un orgoglio inconcepibile, un’espressione di
disprezzo, quasi di odio, unita a una semplicità d’anima e a una ingenuità
straordinarie e tale contrasto suscitava un senso di compassione ( …) C’è tanta sofferenza in questo viso disse il
principe quasi involontariamente” (p. 100)
Adelaide disse con ardore
osservando il ritratto: Una
bellezza simile è una forza. Con una simile bellezza si può rovesciare il mondo (p.
101).
Ganja aveva dei parenti di cui si
vergognava e questa è la più crudele tortura di cui possa soffrire un uomo
vanitoso. Arriva Nastasja. Arriva anche Rogožin che offre 100 mila rubli a
Nastasja perché sposi lui invece di Ganja. Questo soffre per il fatto di non
essere originale e vorrebbe ammucchiare denaro per compensare questo deficit
Il principe sconsiglia Nastasja di
sposare Ganja che non ama lei ma i denari. Lui, invece Myskin, dice di amarla
poiché è uscita pura dall’inferno.
204. Cfr. Sonja.
Si trovano a casa di Nastasja dove
c’è pure Totzki che pensa: “idiota
com’è, sa nondimeno benissimo che la via dell’adulazione è la migliore”
209. Cfr. Svidrigaiolov
Poi c’è la scena dei 100 mila rubli
gettati da Nastasja nel caminetto perché brucino. Vuole vedere se Ganja li
raccoglie. Non lo fa ma sviene. L’amor proprio è più forte dell’avidità.
Nastasja poi li recupera con le molle.
Il principe va a Mosca per prendere
una sua eredità, poi torna a Pietroburgo. Rogožin cerca di uccidere Myskin per
gelosia ma il principe cade per un attacco di epilessia. Le donne lo amano, Nastasja che pure
non vuole sposarlo per non disonorarlo, e anche Aglaja lo ama.
“Al principio dell’estate si hanno
talvolta a Pietroburgo giornate bellissime, calde, serene, dolci. Era appunto
una di quelle giornate 276.
Aglaja vede nel Principe
l’incarnazione del cavaliere povero taciturno e ognor leale faccia avea triste
e sparuta ma gagliardo e franco il cuore. Sono versi di Puskin.
L’idiota dice che il liberalismo è
un movimento di pensiero antirusso. Altri personaggi lo canzonano ma Aglaja gli dice: voi siete il più onesto,
buono, nobile, intelligente di tutti, ma non vi sposerò mai.
E Myskin: ma io non vi ho mai
chiesto di sposarmi!
C’è un tisico molto malato,
rinnegato dalla natura, Ippolit. Guardava con invidia un moscerino in un
raggio di sole poiché quell’animale era partecipe del festoso banchetto della
vita. Lui non poteva nemmeno studiare la grammatica greca perché
tanto non sarebbe mai arrivato alla sintassi.
Il Principe non ama Nastasja ma ne ha compassione poiché è una che ama il
proprio disonore
A casa degli Epancin c’è l’episodio del vaso cinese. Aglaja aveva detto al
principe che la madre ci teneva tanto ma poi aggiunge: “dovete almeno rompere
il vaso cinese del salotto! E’stato pagato caro: fatemi il piacere di romperlo.
La mamma scoppierà in pianto davanti a tutti, tanto le è caro” 663
Myskin temeva di romperlo per paura
e imbarazzo.
Nel salotto c’è un’atmosfera falsa:
falsa cortesia, falsa amicizia. Tutta una messa in scena 674.
Myskin prima tace poi parla contro
il cattolicesimo che predica un Cristo travisato ed è la continuazione
dell’impero romano (687), un apparato di potere. La chiesa cattolica è venale:
compra e vende tutto, è un mercato. Il socialismo e l’ateismo sono conseguenze
del disgusto ispirato dai preti cattolici. Il socialismo vuole sostituire lo
scomparso potere morale della religione con la violenza. Quindi gesticolando
rompe il vaso.
Un ricordo personale. Potete saltarlo.
Ricordo un complimento che mi fece
la collega di filosofia, una del liceo D’Azeglio di Torino, durante l’ esame di
maturità del ’78 dopo una cena con degli imbecilli: “mi hai fatto venire in
mente Myskin in procinto di rompere il vaso cinese”.
Mi spinse anche a studiare tutto Nietzsche
dopo avere parlato di “La nascita della
tragedia”. “Perché?” Le domandai. “Perché sei nobile in tutto e ti si
confà”. Mi rispose.
Lo scrivo in lode non mia ma di
questa donna. Dina si chiamava. In autunno avrei incontrato e attirato Ifigenia
anche con quanto avevo imparato da questa splendida collega. Spero che legga
questo mio ricordo di lei, 42 anni dopo l’evento. La migliore delle colleghe e
amiche possibili. Una sera andammo a mangiare le rane, sul Reno.
Torniamo a l’Idiota, quello di
Dostoevskij dopo questo che scrive.
Myskin dunque si consola perché
attraverso gli errori si impara, e chi capisce troppo presto capisce male. “Noi
principi dobbiamo essere all’avanguardia per non scomparire. Bisogna avere
fiducia in se stessi ed essere felici. Non so come sia possibile passare accanto a un albero e non sentirsi
felice di vederlo Parlare con una persona e non essere felice di
volerle bene”.
Poi ha la crisi epilettica. Ma le
donne belle lo ammirano. Myskin si incontra con Aglaja e Nastasja. Questa gli dice di non avere mai incontrato
un uomo simile per fiducia illimitata, nobiltà e semplicità d’animo.
Chiunque volesse, potrebbe ingannarlo, e lui lo perdonerebbe. Per questo l’ho
amato. Aglaja allora lascia il campo a Nastasja. Il Principe le ama entrambe ma
vuole sposare Nastasja perché ha più bisogno di lui. La aspetta in chiesa per
sposarla ma lei fugge con Rogožin che però la uccide. I due giovani si trovano
vicino al cadavere della donna e si consolano a vicenda. Il Principe si ammala
di nuovo e torna nella clinica Svizzera per sempre. Rogozin si prende quindici
anni in Siberia. Aglaja sposa un conte polacco.
Gli Epancin vanno a trovare
l’Idiota ma lui non li riconosce: è
diventato del tutto quello che è.
Anche qui c’è la distruzione della
ragione, reazionaria secondo Lukàcs.
fine
giovanni ghiselli
p.s. Ci vedremo dunque mercoledì 22
luglio alle 19 a Bologna in piazza Verdi.
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baci
[2] Dostoevskij nell'Idiota (1868 - 1869)
definisce Nastasja Filippovna "quell'oltraggiata e fantastica donna"
(p. 55). La nutrice di Medea la chiama "hJ duvsthno" hjtimasmevnh" (v. 20), l'infelice oltraggiata. L’argomento
“Donne oltraggiate” è sviluppato nella scheda successiva al v. 20.
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