La
pazzia di Katerina Marmeladova e la sua morte. Raskolnikov torna dal
giudice istruttore che gioca a carte scoperte e suggerisce al ragazzo
assassino di costituirsi per capire: nella sofferenza c’è un’idea.
Arriva
Andrej a raccontare che Katerina è impazzita.
R
torna nel suo stambugio dove va a trovarlo la sorella che gli dà la
propria totale disponibilità ad aiutarlo, fino alla abnegazione, al
sacrificio di sé.
R
le raccomanda Razumichin.
Andrej
lo trova in giro verso il tramonto e gli dice che Katerina batte su
una padella e costringe i bambini a ballare. Loro piangono. Si
fermano ai crocicchi e gente stupida li segue. Sonja cercava di
riportarla a casa ma K era irremovibile. Arriva R e vede Katerina in
pieno delirio : intanto si esibiscono lì, dice, poi andranno sul
Nèvkij Prospèkt dove c’è più gente dell’alta società e ci
noteranno subito. Bisogna cantare in francese per fare capire che
siamo nobili. Canta un paio di strofette in francese, quelle che
intonano nelle case dell’aristocrazia per cullare i bambini, dice.
Kolja deve tenere le manine sui fianchi, Lenja girare nel senso
opposto mentre lei e Polina canteranno
Un
funzionario le porse un biglietto verdastro da tre rubli. Poi si
avvicina una guardia a dire che è proibito per la strada. I due
bambini più piccoli stavano scappando. La madre inseguendoli cadde
con un’emorragia dai polmoni. La portarono a casa di Sonja dove
comparve anche Svidrigàjlov. Non vuole un prete: non mi lascio
dietro peccati. Dio mi deve perdonare anche così. Lui sa quanto ho
sofferto.
Disse:
“ Basta è giunta l’ora Addio, mia poverina. L’hanno
proprio conciata per le feste la vecchia rozza! E’ crepata!”
Svidrigaiolov
dice a R che sistemerà i bambini in un buon orfanotrofio e aiuterà
anche Sonja. Dice che lo fa per umanità e cita delle frasi dette da
R a Sonia. Le aveva sentite poiché abita al di là della parete e
aveva origliato. Poi dice a R che ha un grande interesse per lui
R
passava dei gorni nella confusione mentale. Lo preoccupava
Svidrigajlov. Si incontravano a volte a casa di Sonja. Nella sua
testa tutto si aggrovigliava, formava una specie di gomitolo. Va a
trovarlo Razumichin (499)
Parlano
di Svidrigajlov che inquieta R come un enigma. Anche Porfirij
inquietava R il quale pensava che quell’inquisitore non credesse
alla colpevolezza di Nikolka. Porfirj, e , appunto, va a trovarlo.
Oramai erano arrivati ai ferri corti. Porfirj Gli dice che lo stima e
prova dell’affetto per lui, ragazzo insofferente e malato. Poi
aggiunge che il reo confesso non c’entra con il delitto
Qui
si tratta di sogni libreschi, di un cuore esasperato dalle teorie.
L’assassino ha ucciso due persone per obbedire a una sua teoria.
Allora
chi ha ucciso?
Ma
le avete uccise voi Rodiòn Romànovič, voi le avete uccise! Sono
venuto qui per giocare a carte scoperte
R
nega ma P insiste
Dice
che non lo mette in prigione dove starebbe in pace. La psicologia è
un’arma a doppio taglio e il secondo è molto più affilato del
primo.
Gli
consiglia di costituirsi e gli promette attenuanti come
ottenebramento della ragione. Avrebbe una riduzione di pena. Forse
Dio vi aspettava al varco proprio qui. Non dovete cavillare
troppo: abbandonatevi alla vita senza ragionare, vi porterà sulla
riva e vi rimetterà in piedi
(cfr.
l’aristocrazia della vita). La vita vi porterà in salvo
finirà col piacervi. Diventate un sole e tutti vi vedranno (520)
La
sofferenza è una grande cosa, nella sofferenza c’è un’idea. Lo
so anche se sono diventato grasso. Se pensate di suicidarvi
lasciate un bigliettino circostanziato a proposito di quella pietra.
Sarebbe più nobile. Poi se ne andò.
giovanni
ghiselli
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