E’ facile prevedere la rabbia
popolare: molti perdono il lavoro e si impoveriscono. Non pochi già poveri cadono
nella miseria. Questo deriva in gran
parte dal virus, ma “illustri scienziati” continuano a minimizzarlo e tanti
imbonitori ostentano sorridente ottimismo.
Di fatto il virus è una brutta bestia ancora
in agguato.
Ma c’è un altro detonatore
dell’ira del popolo: un operaio può essere licenziato facilmente e
gratuitamente per una sua scorrettezza; quelli per la cui incuria sono morte 43
persone ed è rimasta isolata,
paralizzata una città operosa, dalla loro sostituzione in seguito a questa
“sbadataggine” che ha provocato una strage dovrebbero ricavare decine di miliardi . Spero
che la rabbia del popolo venga prevenuta com misure pacifiche piuttosto che
repressa con altre morti di altra povera gente fatta di repressi e di
repressori
giovanni ghiselli
p. s. Appendice
Aggiungo due righe di Plutarco (50-120 circa) su
Tiberio Gracco che aveva denunciato l’oppressione degli Italici poveri.
“Quando parlava diceva che le bestie hanno una tana,
mentre chi combatte per l’Italia ha solo l’aria. Eppure i comandanti chiedono loro
di combattere per il focolare e per le
tombe degli avi. Di fatto combattono per difendere il lusso altrui. Vengono
chiamati padroni del mondo e non hanno nemmeno una zolla di terra (Vita di Tiberio, 9).
I territori conquistati venivano occupati dai ricchi e
fatti lavorare dagli schiavi.
Questo tribuno della plebe cercò di porre rimedio a
tale squilibrio immorale e pericoloso ma, come sapete bene, nel 133 a. C. venne ammazzato
dalla reazione degli oligarchi. Seguiranno 100 e più anni di guerre civili.
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