Singer Sargent, Giovanni Oreste perseguitato dalle Erinni |
Oreste di Euripide. Traduzione
mia dei vv. 356 - 400
Versi chiave (395 - 396)
Menelao
Che cosa soffri? Quale malattia ti
distrugge? 395
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Oreste
L’intelligenza, poiché so bene di
avere compiuto azioni orrende.
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suvnesi" ‘, o{ti suvnoida deivn j eijrgasmevno"
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Menelao
O casa, ti guardo da una parte con
piacere
Arrivato da Troia, dall’altra però
ne gemo,
mai infatti ho visto un altro
focolare
più avvolto da un cerchio di mali
sciagurati.
Già sapevo delle sventure toccato
ad Agamennone 360
(e della morte, come venne
ammazzato dalla moglie).
Mentre accostavo la prua al capo
Malea, me lo annunciò
uscendo dalle onde il vate dei
naviganti
Glauco, profeta di Nereo, dio
veritiero,
che mi disse questo, postosi davanti
ben visibile:
“Menelao, giace morto tuo fratello,
è caduto nei lavacri estremi della
compagna di letto.
Riempii di lacrime me e i marinai
miei,
di molte lacrime. Quando poi tocco
la terra di Nauplia,
mentre mia moglie partiva diretta
qui 370
e io credevo di abbracciare Oreste
il figlio
di Agamennone e la madre,
pensando che stessero bene, sentivo
da uno dei pescatori
l’empio assassinio della figlia di
Tindaro. 374
E ora fanciulle ditemi dov’è 375
Il figlio di Agamennone, che ha
osato misfatti terribili.
Era un infante tra le braccia di
Clitennestra allora
Quando lasciai il palazzo andando a
Troia,
sicché non lo riconoscerei se lo
vedessi.
Oreste
Eccomi qui sono Oreste, di cui vai
chiedendo; 380
di mia volontà ti rivelerò i miei
mali.
Ma prima tocco le tue ginocchia,
da supplice aggiungendo le
preghiere di una bocca priva di foglie.
Salvami : sei arrivato proprio nel
momento opportuno delle sciagure.
Menelao
O dèi , che cosa vedo? Quale dei
morti ho scorto?
Oreste
Hai detto bene: infatti per i miei
mali io non sono vivo, ma vedo la luce.
Menelao
Come ti sei inselvatichito nella
chioma sudicia, infelice!
Oreste
Non l’aspetto mi tortura, ma le
azioni
Menelao
Guardi in maniera terribile con le
dure pupille degli occhi
Oreste
Il corpo è disfatto, ma il nome non
mi ha lasciato. 390
Menelao
Oh la tua deformità che mi è
apparsa inattesa
Oreste
Sono qui: l’assassino della misera
madre
Menelao
L’ho sentito, risparmia in modo da
raccontare i mali con poco
Oreste
Risparmiamo, però il destino con me
è lauto dispensatore di mali.
Menelao
Che cosa soffri? Quale malattia ti
distrugge? 395 - tiv crh`ma
pavscei" ; tiv"
sj apovllusn voso" ;
Oreste
L’intelligenza, poiché so bene di
avere compiuto azioni orrende. hJ
suvnesi" ‘, o{ti suvnoida deivn j eijrgasmevno"
Menelao
Come dici? sapere è la chiarezza,
no ciò che chiaro non è.
Oreste
E’ la sofferenza che mi distrugge
più di tutto.
Menelao
Terribile è infatti la dea, ma
comunque è curabile.
Oreste
E gli attacchi di follia, vendette
del sangue della madre 400
giovanni ghiselli
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