NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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venerdì 31 luglio 2020

"Oreste" di Euripide. VI parte

Singer Sargent, Giovanni Oreste perseguitato dalle Erinni

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Oreste di Euripide. Traduzione mia dei vv. 356 - 400

Versi chiave (395 - 396)
Menelao
Che cosa soffri? Quale malattia ti distrugge? 395
tiv crh`ma pavscei" tiv" s j apovllusin novso";

Oreste
L’intelligenza, poiché so bene di avere compiuto azioni orrende.
hJ suvnesi" ‘, o{ti suvnoida deivn j eijrgasmevno"

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Menelao
O casa, ti guardo da una parte con piacere
Arrivato da Troia, dall’altra però ne gemo,
mai infatti ho visto un altro focolare
più avvolto da un cerchio di mali sciagurati.
Già sapevo delle sventure toccato ad Agamennone 360
(e della morte, come venne ammazzato dalla moglie).
Mentre accostavo la prua al capo Malea, me lo annunciò
uscendo dalle onde il vate dei naviganti
Glauco, profeta di Nereo, dio veritiero,
che mi disse questo, postosi davanti ben visibile:
“Menelao, giace morto tuo fratello,
è caduto nei lavacri estremi della compagna di letto.
Riempii di lacrime me e i marinai miei,
di molte lacrime. Quando poi tocco la terra di Nauplia,
mentre mia moglie partiva diretta qui 370
e io credevo di abbracciare Oreste il figlio
di Agamennone e la madre,
pensando che stessero bene, sentivo da uno dei pescatori
l’empio assassinio della figlia di Tindaro. 374
E ora fanciulle ditemi dov’è 375
Il figlio di Agamennone, che ha osato misfatti terribili.
Era un infante tra le braccia di Clitennestra allora
Quando lasciai il palazzo andando a Troia,
sicché non lo riconoscerei se lo vedessi.

Oreste
Eccomi qui sono Oreste, di cui vai chiedendo; 380
di mia volontà ti rivelerò i miei mali.
Ma prima tocco le tue ginocchia,
da supplice aggiungendo le preghiere di una bocca priva di foglie.
Salvami : sei arrivato proprio nel momento opportuno delle sciagure.

Menelao
O dèi , che cosa vedo? Quale dei morti ho scorto?

Oreste
Hai detto bene: infatti per i miei mali io non sono vivo, ma vedo la luce.

Menelao
Come ti sei inselvatichito nella chioma sudicia, infelice!

Oreste
Non l’aspetto mi tortura, ma le azioni

Menelao
Guardi in maniera terribile con le dure pupille degli occhi

Oreste
Il corpo è disfatto, ma il nome non mi ha lasciato. 390

Menelao
Oh la tua deformità che mi è apparsa inattesa

Oreste
Sono qui: l’assassino della misera madre

Menelao
L’ho sentito, risparmia in modo da raccontare i mali con poco

Oreste
Risparmiamo, però il destino con me è lauto dispensatore di mali.

Menelao
Che cosa soffri? Quale malattia ti distrugge? 395 - tiv crh`ma pavscei" tiv" sj apovllusn voso" ;

Oreste
L’intelligenza, poiché so bene di avere compiuto azioni orrende. hJ suvnesi" ‘, o{ti suvnoida deivn j eijrgasmevno"

Menelao
Come dici? sapere è la chiarezza, no ciò che chiaro non è.

Oreste
E’ la sofferenza che mi distrugge più di tutto.

Menelao
Terribile è infatti la dea, ma comunque è curabile.

Oreste
E gli attacchi di follia, vendette del sangue della madre 400

giovanni ghiselli

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