Oreste ed Elettra, Museo archeologico di Napoli |
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Traduzione mia del primo episodio (vv. 208-315)
Traduzione mia del primo episodio (vv. 208-315)
Coro
Bada,
vergine Elettra, tu che gli sei vicina,
che non sia
morto questo fratello tuo senza che te ne sia accorta:
infatti non
mi piace il suo corpo per la prostrazione eccessiva 210
Oreste si
sveglia
Oreste
O caro
incanto del sonno, difensore dalla malattia,
come mi sei
giunto gradito nel momento del bisogno!
O potente
Dimenticanza - w\ povtnia Lhvqh - dei mali, come sei saggia
E una dea
desiderata dagli sventurati!
Da dove mai
sono giunto qui? Come ci sono arrivato? 215
Infatti non
me lo ricordo, abbandonato dal senno di prima.
Elettra
O carissimo,
come mi hai allietato cadendo nel sonno!
vuoi che ti tocchi
e sollevi il tuo corpo?
Oreste
Prendi, sì
certo prendi e asciuga dalla misera
bocca e dai
miei occhi il liquido denso e schiumoso 220
Elettra
Eccoti il
servizio dolce: non rifiuto
di curare
con mano di sorella le membra fraterne
Oreste
Accosta i
tuoi fianchi sotto i fianchi, scosta dal viso
la squallida
chioma: ché ci vedo poco con le pupille.
Elettra
O povera
sudicia testa di riccioli, 225
come ti sei
inselvatichita per la lunga mancanza di lavaggi!
Oreste
Stendimi di
nuovo sul letto: quando il male della follia
diminuisce,
sono disarticolato e privo di forza nelle membra.
Elettra
Ecco, caro
davvero è il letto a chi è malato,
un bene che
è penoso, ma tuttavia necessario. 230
Oreste
Fammi stare
dritto di nuovo, rigirami il corpo
Sono
incontentabili i malati per le loro difficoltà.
Elettra
Vuoi anche
poggiare i piedi a terra,
ponendovi
l’orma dopo tanto tempo? Il cambiamento di tutto è piacevole - metabolh;
pavntwn glukuv -
Oreste
Assolutamente:
questo infatti ha un’apparenza di salute 235
Ed è meglio
crederci, anche se è lontana dalla verità
Elettra
Ascolta
adesso fratello mio,
finché le
Erinni ti lasciano essere in senno.
Oreste
Mi dirai
qualcosa di nuovo: se è buono ne riporti gratitudine,
se invece
comporta danno, ne ho a bastanza di sorte cattiva. 240 - a{li" e[cw
to; dustucei`n
Elettra
E’ arrivato
Menelao, il fratello di tuo padre
I banchi
della nave sono ormeggiati a Nauplia.
Oreste
Come hai
detto? E’ giunta luce per i miei e i tuoi mali
Un uomo
consanguineo e con doveri di gratitudine verso nostro padre.
Elettra
È arrivato,
ricevi questa garanzia delle mie parole 245
sta portando
con sé Elena dalle mura di Troia.
Oreste
Se si fosse
salvato lui solo, sarebbe più invidiabile,
se porta la
moglie con sé, è giunto con un grande malanno.
Oreste
Tundareo ha
messo al mondo per il biasimo
una
famigerata stirpe di figlie infamata per l’Ellade. 250
Oreste
Tu allora
distinguiti dalle malvagie: ne hai la possibilità;
e non dirlo
solo, ma tientelo pure in mente.
Elettra
Ahimè
fratello, il tuo sguardo è stravolto
In fretta
hai assunto il delirio da equilibrato che eri poco fa
Oreste
Oh madre ti
supplico, non agitare contro di me 255
Le vergini
dallo sguardo sanguinario e simili a serpi
Eccole,
eccole, mi balzano accanto.
Elettra
rimani,
disgraziato, senza muoverti nel tuo letto:
tu non vedi
niente di quello che credi di riconoscere con chiarezza.
Oreste
O Febo mi
ammazzeranno le terribili dee 260
dal ceffo di
cagne, dallo sguardo terrificante, sacerdotesse dei morti.
Elettra
Di certo non
ti lascerò: intrecciando a te la mia mano,
ti tratterrò
dal compiere balzi sciagurati.
Oreste
Lasciami:
sei una delle mie Erinni
Mi tieni
stretto nel mezzo, per gettarmi nel Tartaro. 265
Elettra
Ahimè
infelice, quale aiuto posso prendere,
dal momento
che ci siamo procurati la malevolenza divina?
Oreste
Dammi l’arco
teso dal corno, dono del Lossia,
col quale mi
disse Apollo di rintuzzare le dee,
se mi
avessero terrorizzato con pazzi furori. 270
Una delle dee
sarà colpita da mano mortale
Se non
passerà lontano dagli occhi miei.
Non
ascoltate? Non vedete le frecce
alate
scagliate dall’arco che lungi saetta?
Ah ah!
Perché
allora indugiate? Volate via fino alla cima del cielo 275
Con le ali:
incolpate i vaticini di Febo.
Oh!
Che
cosa è questo essere fuori di me, sfiatando dai polmoni?
Dove, dove
mai sono stato spinto fuori dal mio letto?
Fuori dalle
onde infatti vedo di nuovo calmo il mare.
Sorella,
perché piangi mettendo la testa dentro la veste? 280
Mi vergogno
davanti a te per averti resa partecipe delle mie pene,
e procuro
turbamento a una vergine con le mie malattie.
Ma non
consumarti per i miei mali;
tu infatti
hai acconsentito al misfatto, ma il versamento del sangue materno
è stato
operato da me: è il Lossia che biasimo, 285
lui che mi
ha incitato all’atto più empio che ci sia,
poi a parole
mi confortava, ma con gli atti no.
Credo che il
padre mio, se guardandolo negli occhi
gli avessi
chiesto se dovevo ammazzare mia madre
mi avrebbe
rivolto tante preghiere tendendo la mano a questo mio mento 290
di non
spingere mai la spada all’uccisione di quella che mi ha partorito,
dato che lui
non poteva riprendere la luce del sole,
mentre io,
lo sciagurato, avrei portato a termine mali siffatti.
E ora
scopriti il capo, sorella,
e vieni via
dalle lacrime, anche se siamo in pieno 295
nella sventura.
E quando vedi scoraggiata la mia vita
tu attenua
il terrore e la rovina
della mente;
quando invece sei tu a piangere
io devo
starti vicino e darti consigli affettuosi
Questi
infatti sono i soccorsi belli per le persone care 300.
Ora però,
infelice, entrata in casa, e distesa, dai al sonno l’occhio che ne è privo/
Prendi del
cibo e getta dell’acqua sopra il corpo
Se infatti
mi lascerai oppure, per l’assistenza, prenderai
un qualche
malanno, sono spacciato: te sola infatti ho
Come aiuto,
di altro, come vedi sono privo. 306
Elettra
Non è
possibile: con te sceglierò di morire
e di vivere:
infatti è la stessa cosa, se tu muori.
Io, donna,
che cosa farò? Come mi salverò da sola,
senza
fratello, senza padre, senza amici? Ma se a te questo sembra bene,
bisogna
farlo: ma tu stendi il corpo sulle coltri,
e non
ammettere troppo quello che ti spaventa
e ti fa
scappare dal letto: rimani sul giaciglio coperto.
Anche se non
sei malato infatti, ma pensi di stare male,
ne deriva ai
mortali pena e difficoltà 315
giovanni
ghiselli
p. s. il
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1.007.338
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