martedì 8 ottobre 2019

Elogio della Diversità. Contro i luoghi comuni e chi li ripete con intolleranza



Che le donne debbano essere uguali agli uomini e fare tutto quello che fanno gli uomini, compresi i crimini e le schifezze, è una pretesa da razzisti idioti e delle tazziste imbecilli, come pretendere che i mussulmani siano cristiani, o i neri biondi o gli svedesi neri.
Si arriverà a biasimare forse a punire chi dirà che il parto e l’allattamento sono prerogative delle donne.

“Laudata sii, Diversità/delle creature, sirena/del mondo! Talor non elessi/perché parvemi che eleggendo/io t’escludessi,/o Diversità, meraviglia/sempiterna”[1].


“L’esperienza dei totalitarismi ha messo in rilievo un carattere fondamentale della democrazia: il suo legame con la diversità. La democrazia presuppone e nutre la diversità degli interessi così come la diversità delle idee. Il rispetto della diversità significa che la democrazia non può essere identificata con la dittatura della maggioranza sulle minoranze; la democrazia deve comportare il diritto all’esistenza e all’espressione per le minoranze e per i contestatori, e deve permettere l’espressione delle idee eretiche e devianti. Come si deve proteggere la diversità delle specie per salvaguardare la biosfera, così si deve proteggere la diversità delle idee e delle opinioni, nonché quella delle fonti dell’informazione (stampa, media) per salvaguardare la vita democratica”[2].


[1] G. D’Annunzio, Laus Vitae, vv. 46-52.   La Sirena del Mondo .
[2] E. Morin, I sette saperi, p. 114.

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