mercoledì 16 ottobre 2019

Alessandro il Grande. Parte terza. Alessandro e Perseo

Perseo e Andromeda, Pompei

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Ci vuole molta delicatezza d’animo per sconfiggere i mostri

 Alessandro sente invidia e rivalità.
Volle andare da Ammone in Libia (331) per interrogare il dio ed emulare Perseo che lo fece, quando, spedito da Polidette innamorato di Danae, doveva lottare con la Gorgone, e per emulare anche Eracle che consultò l’oracolo quando andava in Libia contro Anteo e in Egitto contro Busiride. Alessandro sentiva rivalità (filotimiva, Arriano, 3, 3, 2) con entrambi questi eroi - Eracle e Perseo - cui si credeva legato per discendenza.
  
La prima delle Lezioni americane[1] di Calvino si intitola Leggerezza e segnala un atto di delicatezza da parte di Perseo nelle Metamorfosi di Ovidio: il figlio di Danae, dopo avere ucciso la Gorgone anguicrinita, ne appoggia la testa al suolo ma, usandole un premuroso riguardo, ammorbidisce la terra con foglie e stende verghe nate nel mare:"anguiferumque caput durā ne laedat harenā " (IV, 741), per non sciupare con la sabbia scabra il capo che porta serpenti. "Qui Ovidio ha dei versi (IV, 740 - 752) che mi paiono straordinari per spiegare quanta delicatezza d'animo sia necessaria per essere un Perseo, vincitore di mostri…Mi sembra che la leggerezza di cui Perseo è l'eroe non potrebbe essere meglio rappresentata che da questo gesto di rinfrescante gentilezza verso quell' essere mostruoso e tremendo ma anche in qualche modo deteriorabile e fragile. Ma la cosa più inaspettata è il miracolo che ne segue: i ramoscelli marini a contatto con la Medusa si trasformano in coralli, e le ninfe per adornarsi di coralli accorrono e avvicinano ramoscelli e alghe alla Medusa"[2].
Insomma la Gorgone non è svanita nel nulla ma come canta Ariele in La tempesta di Shakespeare :"Of his bones are coral made;/Those are pearls that were his eyes:/Nothing of him that doth fade,/But doth suffer a sea - change/Into something rich and strange " (The Tempest , I, 2), delle sue ossa si sono formati coralli, sono perle quelli che furono I suoi occhi, nulla in lui scompare ma subisce un cambiamento marino in qualche cosa di ricco e strano.
Ora c'è grande bisogno di delicatezza: "e[gw de; fivlhmmajbrosuvnan"[3], io amo la delicatezza.

Mentre voleva confrontarsi con Perseo, non sempre Alessandro ebbe tanta delicatezza. Talora però ne diede prova: Artabazo satrapo di Frigia aveva nove figli ed era vecchio assai: Alessandro, che di solito andava a piedi, gli usò la cortesia di andare a cavallo ne, ipso ingrediente pedibus, senex equo vehi erubesceret. (6, 5, 5). Un caso di cortesia e delicatezza d’animo.



[1] Tenute nel 1985 - 1986 e pubblicate postume nel 1988.
[2] I. Calvino, Lezioni americane, p. 10.
[3] Fa parte di un frammento di Saffo (58 Voigt) trasmesso dal Papiro di Ossirinco 1787.


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