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24 giugno 2016
24 giugno: “Amen dico
vobis: non surrexit inter natos mulierum maior Ioanne Baptista” (N. T. secundum Matthaeum 11, 11)
De Virginio Merola: quidam
iocosi et improbi dicunt irridentes: "musto plenus est iste". Ego
autem nego.
Mi piacciono la
Raggi , la
Appendino e pure Merola. Sono éteroi tra loro, alterità tra le quali si dialoga, non enantìoi opposti inconciliabili.
Inconciliabili con le persone per bene e dotate di stile
sono le donne, politiche e no, cooptate nei cerchi magici dei vari dittatorelli
e untorelli nostrani.
21 giugno, therinè
tropé, solstizio e culmine dell'estate. Domani inizia l'autunno, checché se
ne dica, con la decadenza del renzismo.
Pupi Avati per il suo prossimo film cerca tipi "alla
Zanarini".
Di certo non il meglio dell'umanità, anzi.
23 giugno prima della seconda prova (Greco al classico):
auspico un brano di autore conosciuto e letto tre anni liceali, di argomento
molto significativo, non peregrino e scritto bene.
24 giugno, dopo la terza prova: sono soddisfatto del brano
di Isocrate (Sulla Pace, 34-36).
I sorrisi della Boschi: il falso splendore di uno spirito corrotto.
Se vogliamo giocare un bel tiro al principe delle tenebre,
dobbiamo amare. L'amore è l'antitesi della morte, l'amore rafforza la vita
Le bocche sempre semiaperte di Renzi e dei suoi imitatori
sono state maschere comiche. Ora diventano tragiche: “eripitur
persona, manet res”
L'esito del referendum del Regno Unito non mi dispiace: è un
duro colpo inferto al capitalismo e alle banche, speluncae latronum.
Questa notte si vedeva la compunzione dei giornalisti araldi
dei padroni davanti al successo del Brexit.
Gli orrendi massacri di interi popoli, gli empi stupri di
bambini non suscitano altrettanto compianto, preoccupazione, orrore.
giovanni ghiselli
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