sabato 25 giugno 2016

Twitter, CCXXXI antologia. Ancora sull'exit

Phoebus Levin, Covent Garden Market (1864)
Ancora sull’exit

Hanno votato exit i poveri, i vecchi, gli ordinari, i "non sapienti".
Io sono con loro, siccome continuo a tenere il cuore e la mente lontani dagli uomini "straordinari" (cfr. le  Baccanti di Euripide e Delitto e castigo di Dostoevkij).

L'Europa “senza guerre” ha approvato e perpetrato massacri di adulti e bambini inermi. Li abbiamo visti in televisione, con orrore, mentre i servi applaudivano.

Sono per una nuova unione europea: fondata sull'umanesimo, sull'amore per la cultura e l'umanità, non più sul mercato, i cambi e le banche.

La maggioranza ha votato contro un' Europa malata. Contro i privilegi che i demoni sostenitori di questo inferno morale e culturale temono di perdere.

Tra i privilegiati si salva, dal punto di vista etico-estetico, chi non si vanta di esserlo e  non lo crede giusto. Il resto è feccia e canaglia.

Quanti hanno votato per l'exit rappresentano il disagio della maggioranza, non il "popolo bue" come vogliono farci credere i "sapienti" alla Severgnini il quale è convinto di non avere nulla di animalesco nel ceffo pieno di smorfie che esibisce senza pudore.

I giovani italiani che qui non trovano lavoro nemmeno con tre lauree, secondo gli ascari del potere dovrebbero essere felici per l'Erasmus e altre simili vacanze dal nulla.



giovanni ghiselli

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