Phoebus Levin, Covent Garden Market (1864) |
Ancora sull’exit
Hanno votato exit i poveri, i vecchi, gli ordinari, i
"non sapienti".
Io sono con loro,
siccome continuo a tenere il cuore e la mente lontani dagli uomini
"straordinari" (cfr. le Baccanti di Euripide e Delitto e castigo di Dostoevkij).
L'Europa “senza guerre” ha approvato e perpetrato massacri
di adulti e bambini inermi. Li abbiamo visti in televisione, con orrore, mentre
i servi applaudivano.
Sono per una nuova unione europea: fondata sull'umanesimo,
sull'amore per la cultura e l'umanità, non più sul mercato, i cambi e le banche.
La maggioranza ha votato contro un' Europa malata. Contro i
privilegi che i demoni sostenitori di questo inferno morale e culturale temono
di perdere.
Tra i privilegiati si salva, dal punto di vista etico-estetico,
chi non si vanta di esserlo e non lo
crede giusto. Il resto è feccia e canaglia.
Quanti hanno votato per l'exit rappresentano il disagio
della maggioranza, non il "popolo bue" come vogliono farci credere i
"sapienti" alla Severgnini il quale è convinto di non avere nulla di
animalesco nel ceffo pieno di smorfie che esibisce senza pudore.
I giovani italiani che qui non trovano lavoro nemmeno con
tre lauree, secondo gli ascari del potere dovrebbero essere felici per
l'Erasmus e altre simili vacanze dal nulla.
giovanni ghiselli
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