venerdì 14 dicembre 2018

Ancora sui misfatti di Strasburgo

Sentiamo ora un pensiero (141) tratto dai Ricordi di Guicciardini “spesso tra il palazzo e la piazza è una nebbia sì folta o uno muro sì grosso che, non vi penetrando l'occhio degli uomini, tanto sa el popolo di quello che fa chi governa o della ragione perché lo fa, quanto delle cose che fanno in India".
Non so proprio che cosa ci sia dietro la strage di Strasburgo poiché ho imparato a diffidare delle notizie ufficiali utilizzando "una lunga esperienza delle cose moderne et una continua lezione delle antique" Questo è Machiavelli, un altro nostro scrittore politico.
Dicevano che Saddam Hussein aveva un esercito potente con armi distruttive di massa. Quelle armi non c'erano, i morti iracheni ci sono stati, e tanti, comprese le donne, compresi i bambini.
Quasi tutti i cosiddetti politici nostrani e i giornalisti asserviti plaudivano.
Prima ancora, quando ero giovane, i telegiornali dicevano che Aldo Moro il quale chiedeva di non lasciarlo ammazzare, forse anzi di non farlo ammazzare, era costretto dai suoi aguzzini a scrivere tali parole non autentiche, non credibili. Questo politico nobile e antico è stato ucciso vilmente non solo da quegli orrendi sicari, scarcerati assai presto, ma dai poteri che stavano dietro il muro e dentro la nebbia.
Gli animalisti si commuovono e gridano al crimine se muore un orso sedato troppo, dopo che aveva ferito un uomo. Questo tempo fa.
Oggi ho visto un titolo nel giornale più letto a Bologna: “il Resto del Carlino”: "potevano sedare il cinghiale, non abbatterlo"
Nemmeno nel quotidiano, relativamente più evoluto, che leggo ogni giorno ho trovato una parola di critica al fatto che l'uomo, indicato fin dalla prima ora come il terrorista, è stato abbattuto senz'altro. Catturarlo, farlo parlare avrebbe sfoltito la nebbia e reso meno grosso il muro tra il palazzo e la piazza.
Ma il popolo non deve vedere, non deve pensare, non deve sapere. Non si devono leggere gli autori che aprono la mente.
Io li cito spesso parlando e scrivendo, per spingere a leggerli.
Il ministro della pubblica istruzione invece ha suggerito agli insegnanti di ridurre i compiti delle vacanze. Forse si auspica che i giovani girino di giorno per i mercati con i loro genitori, e di notte vadano a ubriacarsi nelle discoteche.

Bologna 14 dicembre 2018 ore 19, 23. giovanni ghiselli

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