giovedì 25 aprile 2024

I governanti sconci sconciano la nazione.


 

    “Non vi è, nel destino tutto dell’uomo, sventura più dura di quando i potenti della terra non sono anche i primi uomini. Tutto diventa falso obliquo mostruoso, quando ciò avviene”[1].

 

Questo topos vale anche per il costume femminile: il cattivo esempio che le donne importanti danno a tutte le altre  viene biasimato da queste parole di Fedra nell'Ippolito di Euripide: " wJ~ o[loito pagkavkw~-h{ti~ pro;~ a[ndra~ h[rxat jaijscuvnein levch-prwvth quraivou~ (vv. 407-409), fosse morta malamente colei che per prima disonorò i letti di casa con uomini esterni. Infatti, continua Fedra, questo male ha cominciato a propagarsi dalle case nobili: "ejk de; gennaivwn dovmwn" (v. 409). Quando le turpitudini (aijscrav) sono reputate belle dalle persone di alta condizione, certo sembreranno belle anche al volgo (vv. 411-412). 

 

Anche Tacito ha rilevato che le mode provengono dalle persone di alta condizione sociale, talora perfino dall'imperatore: con Vespasiano terminò il lusso del tempo di Caligola, Nerone e delle  splendidissime famiglie senatorie. Probabilmente il cambiamento provenne da questo primo degli imperatori Flavi, rappresentante di una borghesia pecuniosa ma parca.

 

In Tacito non manca l'idea dell'ajnakuvklwsi" , un ritorno ciclico che è chiamato orbis  e viene  applicato all'economia e alle mode: con l'avvento di Vespasiano, "praecipuus adstricti moris auctor...antiquo ipse cultu victuque " (Annales , III, 55) principale promotore di vita austera...egli stesso di antica semplicità nel mangiare e vestire, addirittura simile  ai comandanti antichi se non ci fosse stata l'avaritia ("prorsus, si avaritia abesset, antiquis ducibus par ", Historiae , II, 5), ebbene con il 69 d. C. quando inizia il suo impero, termina quella del luxus  delle splendidissime famiglie senatorie, un ciclo iniziato "a fine Actiaci belli ", dalla fine della guerra di Azio, il 30 a. C.

 E' interessante cercare le cause di questo mutamento ("causas eius mutationis quaerere libet ", Annales , III, 55) che fu graduale ma ebbe il principale auctor  in Vespasiano come abbiamo visto. Infatti la cortigianeria verso l'imperatore, e il desiderio di imitare tale modello, ebbero maggior valore che la pena minacciata dalle leggi suntuarie e la paura:"Obsequium inde in principem et aemulandi amor validior quam poena ex legibus et metus ". Però la causa più vera e misteriosa è, forse quella del ciclo :"Nisi forte rebus cunctis inest quidam velut orbis, ut quem ad modum temporum vices ita morum vertantur "(Annales , III, 55), a meno che per caso in tutte le cose ci sia una specie di ciclo, in modo che, come le stagioni, così si volgano le vicende alterne dei costumi. Cambieranno anche questi di oggi, credo in meglio. In peggio è difficile.

 

Bologna 25 aprile 2024 ore 10, 45 giovanni ghiselli

p. s

Statistiche del blog

All time1504716

Today193

Yesterday932

This month21817

Last month18101

 

 

 



[1] F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, Parte quarta e ultima, Colloquio con i re, 1 (p. 298 Adelphi)

Nessun commento:

Posta un commento

Ifigenia CLX. L’ospedale di Debrecen. Il delicato corteggiamento del vecchio dentista.

  Nei giorni seguenti, intorno al ferragosto,   vissi alcune ore di buona speranza: una serie intermittente di minuti nei quali immagi...