mercoledì 18 settembre 2019

Felicità e moralità



“Si diventa morali appena si è infelici (…) I castighi si crede di evitarli, perché stiamo attenti alle carrozze quando si attraversa la strada, perché evitiamo i pericoli. Ma ve ne sono di interni. L’incidente viene dalla parte cui non si pensava, dal di dentro, dal cuore”[1].
Aggiungo  Musil: “" sostengo che non vi è profonda felicità senza morale profonda"[2].


[1]        M. Proust, All’ombra delle fanciulle in fiore, p. 219.
[2]        R. Musil, L'uomo senza qualità , p. 846.

Nessun commento:

Posta un commento

Ifigenia CLXIV. La corsa verso il telefono. L’autunno che toglie i colori.

  Dopo la doccia con shampoo dunque, con la testa ancora bagnata e gocciolante, non come quella della Gorgone Medusa decapitata da Per...