martedì 24 settembre 2019

Cadmo, homo migrans, e Tebe la polis degli orrori. Parte 2

Cadmo e Armonia
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Metamorfosi e migrazioni

Euripide, Baccanti vv. 1330 - 1343

Dioniso (a Cadmo)
diventerai un drago con una metamorfosi, e tua moglie
imbestiatasi, prenderà la forma di un serpente,
Armonia la figlia di Ares che tu ottenesti pur essendo mortale. Come dice l’oracolo di Zeus, tu condurrai con la sposa
un carro di buoi, a capo di genti barbare.
Molte città distruggerai con un immenso
esercito: ma una volta devastato l’oracolo
del Lossia, avranno un ritorno all’indietro
infelice; Ares però salverà te e Armonia
ti farà vivere nella terra dei beati.
Queste cose le dico io, Dioniso, che sono nato non da padre 
mortale ma da Zeus: se aveste saputo
essere saggi, quando non volevate, sareste felici
avendo come alleato il figlio di Zeus.

 - dravkwn (v. 1330): Cadmo si assimilerà al drago che ha ucciso. Chi frequenta i mostri, prima o poi diventa come loro. - ejkqhriwqei`s j (a) imbestiatasi (v. 1331).. L’imbestiamento per certe persone equivale al diventare quello che veramente sono. In fondo ogni uomo è solo "un tentativo, un incamminato. Ma si deve essere incamminati verso la perfezione, in direzione del centro, non della periferia"[1]. Il centro è l'individuazione della propria humanitas, il riconoscimento dell' homo sum.
E’ difficile diventare uomini: “La vita di ogni uomo è una via verso se stesso, il tentativo di una via, l'accenno di un sentiero. Nessun uomo è mai stato interamente lui stesso, eppure ognuno cerca di diventarlo, chi sordamente, chi luminosamente, secondo le possibilità…Certuni non diventano mai uomini, rimangono rane, lucertole, formiche. Taluno è uomo sopra e pesce sotto, ma ognuno è una rincorsa della natura verso l'uomo"[2].
Ma sentiamo l’interpretazione di Dodds: “The trasformation into snakes may well be rooted in early Theban belief. If Harmonia was once, as seems likely, the house - goddess and divine consort of the early kings who built the Mycenean palace on the Cadmeia, the snake - shape was proper to her from the beginning (cf. Nilsson, Minoan - Mycenea Religion, 310 ff.). And it was natural that Cadmus, like Erechtheus and other heroes, should be imagined as living on his house in the shape of an oi[kouro~ o[fi~ (Gruppe, Gr. Myth. i.86). This fits ill, however, with the banishment - and with the rest of the story[3], la trasformazione in serpenti può bene essere radicata in un’antica credenza tebana. Se Armonia era una volta, come sembra probabile, la dea del palazzo e la divina consorte degli antichi re che costruirono il palazzo miceneo sulla Cadmea, la forma di serpente le era appropriata dall’inizio (cfr. Nilsson, Religione minoica - micenea, 310 ss.). Ed era naturale che Cadmo, come Eretteo ed altri eroi, doveva essere immaginato come vivente in questa casa nella forma di un serpente custode della casa (Gruppe, Gr. Myth. i.86). Questo mal si accorda, tuttavia, con l’esilio e con il resto della storia. 
 - o[con de; movscwn (v. 1333) un carro di buoi: “Was Cadmus already a snake when he drove the ox - wagon? And is he still one in Elysium? The exile of Cadmus and Harmonia (1354) may reflect the othertrhow of the Mycenean kingship (cf. Hdt. 5. 61 ejxanistevatai Kadmei`oi uJp j jArgeivwn kai; travpontai ej~ tou;~ jEgceleva~) and the decline of the cults associated with it; the local goddes is supplanted by Aphrodite and becomes in mythology the daughter of her supplanter (Hes. Theog. 933 ff., cfr. Wilamowitz, Pindaros, 38). Cadmus is to become the chief of a barbarian horde, presumably identical with the j Egcelei`~ ( cf. Hdt. 5. 61 and 9. 43). Hecataeus (fr. 73 Jacoby) located these 
 jEgcelei`~ in northern Epirus; later writers put them farther north, in Albania or Montenegro, and so, it would seem, did Euripides - for the ox - wagon of 1133 must have been brought into the story to account for the name of the town Bouqovn, mod. Budua, on the coast of Montenegro, which Cadmus was said to have founded[4]. Era Cadmo davvero un serpente quando condusse il carro di buoi? Ed egli è nondimeno uno nell’Elisio? L’esilio di Cadmo e Armonia (1354) può riflettere la cacciata del potere regale miceneo (cfr. Erodoto 5. 61 vengono cacciati i Cadmei dagli Argivi e si volgono verso gli Enchelei) e il declino dei culti ad esso associati; la divinità locale è soppiantata da Afrodite e diviene nella mitologia la figlia di Afrodite che l’ha soppiantata (Esiodo, Teogonia 933 ss. , cfr. Wilamowitz, Pindaros, 38). Cadmo deve diventare capo di un’orda barbarica, presumibilmente identificabile con gli jEgcelei`~ di Erodoto 5. 61 e 9. 43. Ecateo (fr. 73 Jacoby) situava questi jEgcelei`~ nell’Epiro del nord; scrittori più tardi li hanno situati ancora più a nord, in Albania o Montenegro, e così, sembrerebbe, ha fatto Euripide - poiché il carro di buoi del v. 1333 deve essere stato introdotto nella storia per rendere conto del nome della città di Bouqovn, moderna Budua, sulla costa del Montenegro di cui si diceva che era stata fondata da Cadmo.
“Tutta una serie di testimonianze sembra attestare luoghi di culto dedicati a Cadmo e Armonia sulle sponde dell’Adriatico: sia Callimaco (fr. 11, 3 - 4 Pfeiffer) sia Apollonio Rodio (Argonautiche IV, 516 - 17) collocano la tomba della coppia divina sulle coste dell’Illiria. Ancora più oscure le notizie sulla spedizione di Cadmo contro l’oracolo di Apollo a Delfi. Erodoto (IX, 42 - 43) fa riferimento a un assalto degli Illiri e degli Enchelei al tempio delfico. All’approdo di Cadmo nelle isole dei Beati fa invece riferimento già Pindaro (Olimpiche II, 70 - 78). Le isole (o l’isola) dei Beati sono un luogo paradisiaco immaginato agli estremi confini della Terra, nel più remoto Occidente”[5].
Ovidio racconta che Cadmo, vinto dal lutto e dal cumulo delle disgrazie, uscì dalla città che aveva fondato, tamquam fortuna locorum non sua se premeret (Metamorfosi IV, 566 - 567), come se a opprimerlo fosse la sventura del luogo, non la propria, e dopo un lungo vagare contigit Illyricos profuga cum coniuge fines (v. 568), toccò iconfini dell’Illiria con la moglie profuga.

Baccanti 1344 - 1346
Cadmo. Dioniso, ti preghiamo, abbiamo sbagliato.
Dioniso . Troppo tardi ci avete riconosciuti, e quando era necessario non volevate saperne.
Cadmo. Questo lo abbiamo capito; ma tu punisci in maniera eccessiva.
o[y j (v. 1345)=ojyev, tardi “Ancora una volta alla fine di una tragedia Euripide fa risuonare il lugubre rintocco del ‘troppo tardi’: un tema che aveva sollecitato un pezzo di straordinaria intensità nella parte finale dell’Elettra (1201 sgg.), dove il Coro ricorda ad Elettra che ora (nu`n) ella ha un atteggiamento adeguato alle norme etiche e religiose, ma una volta (“allora”: tovte) no, e ha fatto molto danno al fratello; impressionante è la sequenza nu`n tovt j ouj, con i tre elementi di seguito. Senonché nell’Elettra il tono era accorato, e traspariva nelle parole del Coro il rimpianto che le cose non fossero andate diversamente. Invece qui nelle Baccanti domina il senso cupo dell’irrimediabile e del definitivo, che si proietta anche sul passato”[6]. -
livan (v. 1346) in maniera eccessiva : Cadmo accusa Dioniso di smisuratezza, come fa il Coro dell’Edipo re di Sofocle deprecando il dio della guerra:"E Ares, lo smodato (malerovn) che/ ora senza bronzo di scudi/mi brucia tra le grida aggredendo/ prego che volga la schiena in una corsa retrograda, precipitosa/lontano dal confine della patria” (vv. 190 - 195
“Cadmus pleads with Dion., as the old servant in Hippolytus with Aphrodite, Hipp. 120 sofwtevrou~ ga;r crh; brotw`n ei\nai qeouv~. And both plead in vain: for such gods as these, the human ‘ought’ has no meaning. We need not conclude that the poet denies their title to worship: to do so is to confuse the Greek with the Christian conception of deity[7], Cadmo perora con Dioniso, come il vecchio servo nell’Ippolito con Afrodite, Ippolito 120 ‘bisogna che gli dèi siano più saggi dei mortali’. Ed entrambi perorano invano: per dèi come questi, l’umano ‘dovrebbe’ non ha senso. Noi non cobbiamo concludere che il poeta nega il loro diritto alla venerazione: fare così significa confondere la concezione greca della divinità con quella cristiana.

A parer mio invece Euripide è molto critico verso Dioniso, come verso altri dèi, secondo quanto del resto ho già detto via via nel commento. Per quanto riguarda la concezione cristiana, leggendo l’Inferno di Dante si trovano crudeltà, mai criticate dall’autore, nei confronti dei peccatori che non hanno niente da invidiare a quelle di Dioniso.

Cadmo
E la figlia di Ares, Armonia, sposa mia,
dalla natura di dragonessa, condurrò quale drago
contro gli altari e le tombe dei Greci,
a capo di schiere armate di lancia: né avrò pausa 
dai mali, infelice, neppure dopo avere attraversato
l’ Acheronte scosceso diverrò tranquillo (vv. 1357 - 1362)
ouhde; pauvsomai - kakw'n (v. 1360 - 1361 ) né avrò pausa dai mali “Cadmus finds in his eventual translation to Elysium only a culminating cruelty. That is psycologically right: the god’s mortal victims have nothing left for comfort but their mortality - to; ga;r qanei`n - kakw`n mevgiston favrmakon nomivzetai, Heraclid. 595 - and the tired old man sees himself robbed even of that[8], Cadmo trova nel suo eventuale trasferimento nell’Elisio solo una culmine di crudeltà. Questo è psicologicamente giusto: alle vittime mortali di dio non rimane nessun conforto se non la loro mortalità - infatti morire è considerato il più grande farmaco dei mali (Eraclidi 595) e il vecchio si sente espropriato persino di questo
Cadmo alla figlia Agave
Perché mi getti attorno le braccia, figlia infelice,
come un cigno alato l’inerte padre canuto? (vv. 1364 - 1365)
khfh`na (v. 1365) inerte : “properly a drone - bee, then any creature too weak or old to look after itself (khfhvnlevgetai kai; a[nqrwpo~ oJ mhde;n dra`n dunavmeno~, Suid.)”[9], propriamente un fuco, poi ogni creatura troppo debole o vecchia per badare a se stessa (fuco…è chiamato anche l’uomo che non può fare nulla, Suida).
“Cadmo esprime la sua vecchiaia e la sua assoluta impotenza con un’immagine topica. Il khfhvn , il “fuco”, è animale disutile per eccellenza e ad esso si paragona Ecuba per descrivere il suo stato di derelizione e di debolezza (cfr. Euripide, Troiane 192ss.; Esiodo, Teogonia 594). Alla menzione del “fuco” è qui associata quella del “cigno”: l’uccello è tradizionalmente annoverato tra i volatili che cantano per esprimere dolore (cfr. Platone, Fedone 85a - b): insieme all’usignolo è emblema della voce addolorata dell’universo tragico (cfr. Eschilo, Agamennone 1444 ss.; Euripide, Eracle 110 e 682ss.). Nell’Elettra euripidea, la figlia di Agamennone che invoca il sostegno del padre morto è immaginata come un “cigno stridulo” (vv. 150 ss.). Così Agave è un cigno dolente ed affettuoso che si stringe al padre. Ma Cadmo è a sua volta implicitamente associato all’immagine del volatile poiché l’aggettivo poliovcrwn - correzione di Musgrave per il poliovcrw~ del codice - può designare il piumaggio canuto ovvero i capelli bianchi dell’anziano “fuco” “[10].

Concludo questa parte sulle metamotfosi e l’instabilità della situazione umana citando, naturalmente, Ovidio la:"Iam stabant Thebae, poteras iam, Cadme, videri/exilio felix: soceri tibi Marsque Venusque[11]()sed scilicet ultima semper /expectanda dies hominis, dicique beatus/ante obitum nemo supremaque funera debet" (Metamorfosi , III, 135 - 137), già era costruita Tebe, e tu Cadmo potevi sembrare felice nell'esilio: avevi come suoceri Venere e Marte (…)ma certo bisogna sempre aspettare l'ultimo giorno dell'uomo e nessuno può dirsi beato prima dell'ultima funebre pompa!
Infatti Omnia mutantur (Metamorfosi, XV, 165) Nec species sua cuique manet (Met. XV, 252)


giovanni ghiselli. Bologna 24 settembre 2019


[1] H. Hesse, Il giuoco delle perle di vetro (del 1943), p. 81.
[2] H. Hesse, Demian (del 1919), p. 54.
[3] Op. cit., p. 235.
[4] Dodds, Op. cit., p. 235.
[5] G. Ieranò (a cura di) Euripide Baccanti, Mondadori, Milano, 1999. p. 153.
[6] Di Benedetto (a cura di) , Euripide, Le Baccanti, BUR, 2004. p. 496.
[7] Dodds, Op. cit., p. 238.
[8] Dodds, Op. cit., p. 239.
[9] Dodds, Op. cit., p. 239
[10] D. Susanetti, Op. cit., p. 282.
[11] In quanto aveva sposato la loro figliola Armonia.



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