venerdì 27 settembre 2019

Vorrei una Terra pulita anche moralmente


PER VISUALIZZARE IL GRECO SCARICA IL FONT HELLENIKA QUI GREEK QUI

I ragazzini protestano contro lo sfruttamento della terra da parte dell’uomo. Io avrei preferito che fossero rimasti a scuola per imparare che la offesa più grande che si possa fare alla grande madre di tutti noi è intriderla con il sangue umano versato dagli uomini.
Il coro dell'Agamennone di Eschilo nel terzo stasimo canta:"una volta caduto a terra - to; d j ejpi; ga'n peso;n a[pax - , nero/sangue mortale di quello che prima era un uomo chi/potrebbe farlo tornare indietro cantando?"(vv. 1019 - 1021)
Nella Parodo delle Coefore leggiamo:" Tutti i canali convogliati in un'unica via, bagnando la strage che imbratta la mano, correrebbero inutilmente a purificarla"(vv.72 - 74).
 Nella lamentazione funebre che conclude il primo episodio, Oreste ribadisce :"infatti se uno versa tutti i libami in cambio di una sola goccia di sangue , vano è il travaglio - mavthn oJ movcqo" " (Coefore, vv. 520 - 521).
Nel Macbeth il protagonista, dopo che ha assassinato il re, fa:" Will all great Neptune's Ocean wash this blood clean from my hand?, tutto l'Oceano del grande Nettuno potrà lavar via questo sangue dalla mia mano? No, piuttosto questa mia mano tingerà del colore della carne le innumeri acque del mare facendo del verde un unico rosso (II, 2).
Sulla stessa linea si trova il Manzoni quando, nelle Osservazioni sulla morale cattolica cap. VII) scrive:" Il sangue di un uomo solo, sparso per mano del suo fratello, è troppo per tutti i secoli e per tutta la terra".
Eppure non ho sentito proteste contro la guerra e contro la diffusione sempre maggiore delle armi omicide.
Per quanto riguarda l’aria malsana: non pochi tra questi adolescenti la bombardano con i tubi di scarico delle moto o delle automobili e nello stesso tempo ci assordano con il frastuono propagato da tali e altrettali fonti di ogni sorta di inquinamento.
Si ritrovino pure nelle piazze a celebrare baccanali lieti, ma lo facciano senza saltare le lezioni e usino le biciclette invece delle motociclette se vogliono testimoniare utilmente contro il mivasma che ci contamina appestandoci. E stacchino gli occhi dal telefonino per guardare il cielo, la terra, e l’innumerevole sorriso delle onde marine.
Nell’Edipo re di Sofocle la “peste odiosissima - loimo;" e[cqisto" (, 28) deriva da un omicidio seguito poi da un incesto e dall’empietà. La peste anche oggi è prima di tutto morale.
 Così pure nell’Oedipus di Seneca il sole incerto (Titan dubius, v. 1) il cupo alone dell’aurora (moestum iubar, v. 2), la luce afflitta (lumen triste, v. 3) e la fiamma luttuosa (flamma luctifica, v. 3) sono dovuti alla “mala condotta” che Tebe ha fatto rea (cfr. Dante, Purgatorio, XVI; 103 - 104).
Questa insistenza sul clima non deve mettere in secondo piano la peste morale: la povertà di gran parte degli esseri umani di fronte allo spreco di una minoranza dedita a un consumismo sfrenato, la violenza contro donne bambine, bambini e pure contro gli uomini, i maschi adulti poiché esiste anche questa, la mafia, le raccomandazioni che annullano le graduatorie reali dei valori autentici, quindi l’ipocrisia, le menzogne e il trasformismo dei politici, l’asservimento dei media, la decadenza della scuola, l’annullamento della cultura.
A proposito di cultura o paideia non credo di dovere scusarmi per le tante citazioni con le quali voglio indurre chi mi legge a leggere anche, e a maggior ragione, i buoni libri menzionati. Vogliono essere pure una provocazione nei confronti dii chi non li apre più. Costoro probabilmente non mi leggono, eppure c’è stato chi ha biasimato me e denigrato incivilmente le splendide parole citate calunniando i miei, i nostri auctores.
Certa gente, una minoranza infima in confronto a chi apprezza le parole dense e belle, si è sentita rinfacciare l’ignoranza.
Chi mi insulta sappia che non avrà più alcuna risposta da me. Si risparmi la fatica di scrivermi. La cortesia l’urbanitas fa parte della civiltà.

giovanni ghiselli

1 commento:

Platone: il mito della caverna.

Vediamo dunque questo mito (VII libro della Repubblica di Platone Socrate parla a Glaucone e gli dice: considera gli uomini rinchiusi...