lunedì 9 settembre 2019

Presentazione del libro "Sezione Bordiga" di E. T. Chili. SECONDA PARTE

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Il 10 settembre alle 21 presenterò il libro Sezione Bordiga in piazza Verdi a Bologna con l’autore Chili e Otello Ciavatti.

Pubblico la mia presentazione per chi fosse interessato ma non potesse venire a sentirci. 

E. T. Chili. Sezione Bordiga, Pendragon 2019


Seconda parte

Corsivo
Il giovane Wolf è in piazza Carducci dove dovrebbe incontrare Degli Esposti. La piazza è bella con case fatte con cura e tenute bene: case di ricchi veri, di quelli che non esagerano. Gente che sa come si vive e vuole solo stare tra di loro, senza che nessuno gli rompa i coglioni 101
Il contrario del socialismo diceva Arno, in cui ci si deve rompere i coglioni gli uni con gli altri finché non si è tutti pari. Cioè mai.
Il ragazzo ricorda le conversazioni tra suo padre e Degli Esposti che diceva all’amico: “Socialista dei miei maroni, tu che hai fatto il liceo dei ricchi (il Galvani) io, io sono un compagno, che sono andato al Minghetti! (103)
Degli Esposti non viene ma arriva Martina tetta tondaDice che porta un messaggio di Degli esposti che non può venire: Giando deve stare attento perché quei due dell’altra sera ce l’hanno con lui. Poi ha detto di dare a lei la lettera. Ma Giando dice che non ce l’ha. Non si fida della ragazza che si allontana arrabbiata per via Del Piombo. Una mai contenta: corre sempre dietro a qualcosa che non si fa raggiungere. La madre di Giando aveva detto: “se sei figlio di un operaio di san Donato parti troppo indietro. E’ come avere una pietra cucita sulla fodera: puoi correre quanto vuoi, ma non ti alzerai mai in volo. La mia mamma non è mai stata molto benevola con chi non è nato ricco come lei 107
Fine corsivo

Il segretario della sezione dice: “Era a noi che spettava dare a questo paese una prspettiva che scaldasse gli animi, che desse entusiasmo alle nuove generazioni”. Invece - incalzò Bonaga, abbiamo saputo solo proporre un’alleanza con i democristiani. Omicron definisce un po’ fancazzisti i giovani in rivolta del 77. Il segretario ne conviene ma ricorda che si tratta di giovani “Per i giovani la rivoluzione è anche una festa, un modo diverso di stare insieme, almeno finché non sentono fischiare le pallottole vere.
Secondo il prof quelli erano addirittura controrivoluzionari. Gente che rivendicava solo i propri interessi individuali.

 Nel movimento del 1976 - 77 c'era una forte componente femminista animata anche dalla volontà di rivalutare la fantasia, l'istinto, in particolare quello delle donne (fricchettone, freak: tipo strano, stravaganti), contro gli angusti schemi della burocrazia del "compromesso storico", contro i burocrati “scemi”.
Poi però la fantasia è stata ricacciata indietro dalle stragi, quindi l'istinto è decaduto nella subrazionalità e nell'ignoranza imposta dalla televisione attraverso il "genocidio culturale" denunciato, invano, da Pasolini. Un genocidio che si è ritorto contro i manovratori che l'hanno voluto e ai quali sono succeduti altri capi non migliori di quelli.
 Così nell'antica Atene la libertà anarchica propugnata dalle Baccanti è finita nel disimpegno politico e nella chiusura dentro la sfera privata, nell'egoismo e nella "calva assennatezza" della commedia di Menandro.
In fondo Penteo e Dioniso sono le due facce della stessa medaglia che è quella del tiranno.

Bonaga replica che era una soggettività collettiva
Adesso non abbiamo neanche il compromesso storico fa Omicron.
E Bonaga: è vero, dopo l’assassinio di Moro. E’ il momento dei socialisti (p.119)
settembrel

Corsivo VI
21 luglio lunedì
Il ragazzo si trova prigioniero e torturato per giorni e notti, sempre al buio. I suoi aguzzini vogliono la lettera del padre a Degli Esposti

Fine corsivo

I compagni della sezione discutono se si debba salvare il ragazzo. Hanno ricevuto il messaggio: o la lista, o il ragazzo.
Sono divisi. Il professore dice - magari ricordando Parini (Ode La caduta) - che cedere al ricatto per salvare il ragazzo può essere umano ma non è giusto
Bonaga replica che nel caso Moro il giusto ha prevalso e l’Umano ha raccolto il morto (130)
Il professore dice che stando dietri ai singoli casi non si arriverà mai a una società socialista. Dopo il ’68 non siamo più stati gli stessi siccome dopo il ’68 ha cominciato a insinuarsi in noi l’Umano. L’abbiamo salutato come un nuovo umanesimo ma dietro di lui sono arrivati la tolleranza, il sentimento, poi l’individualismo, l’edonismo peace of mind come dicono gli americani. Tranquillità. E la spinta rivoluzionariaè finita giù per le scale della cantina. Siamo diventati socialdemocratici senza saperlo (132)

Corsivo 23 luglio
24 luglio
Giando subisce una finta esecuzione dai suoi aguzzini 141
 Il ragazzo poi si sveglia in un letto vero 153
Arriva Cettina, quella della libreria
Giando dice che i Tedeschi non vanno matti per il mare ma il loro è freddo ha quasi sempre un colore tipo il ferro 158
Cettina spiega che Kossiga si scrive col K “perché è un fascista, un servo dei padroni. Ha mandato i carri armati qui, per fermare gli studenti. Cone i Russi a Praga nel ’68!” 159. Così a Bologna nel ’77.

Non corsivo 163 - 173

Corsivo 173
Arriva Degli Esposti nella casa dove sta Giando: “dietro gli occhiali sembra un attore del cinema. Ha un bel vestito bianco, di lino, quelli che stanno bene anche se sono spiegazzati. Le scarpe lucide che ci si può specchiare. Giando gli dice che la russa badante della madre era tra i suoi rapitori. Gli altri erano italiani (BR ndr). Degli Esposti è preoccupato

Non corsivo 182
Il socialista Tanassi era stato condannato definitivamente per quella porcheria delle tangenti degli aerei della Lockheed, mentre Cossiga che era un artista del depistaggio “era sotto scopa in Parlamento per via del figlio terrorista di Donat - Cattin 183
L’ex partigiano Tullio viene trovato morto nel suo orto con un taglio nella gola. Aveva portato una lista falsa ai Russi.

Corsivo 188
Arno era stato fatto espatriare dal partito siccome aveva ucciso un poliziotto. Era espatriato con una lettera data dal partito si pensava.
Degli Esposti parla con Giando e racconta la storia degli anni precedenti, da Togliatti al 77. Finita l’Università capì che i giovani avevano lottato “non solo per finire di essere poveri, ma per cominciare a essere umani” (p. 199) Per contare non solo come classe ma come persone
Nel 73 arriva la crisi del Petrolio, le fabbriche che licenziano. Poi il 77 che non fu una rivoluzione bensì musica, canne, assemblèe.
Il partito non ci capì niente e li chiamò individualisti, promotori della rivoluzione dei fancazzisti 200

Corsivo 203

Corsivo 253
Idillio con Marianne cecoslovacca di Karlovy vary città che Giando conosce
Elogio di Bologna: “c’è qualcosa in questa città che non c’è nelle altre, diceva mio padre. C’è qualcosa cui è difficile rinunciare se ti ci abitui 257
Marianne ricorda il socialismo dal volto umano della Praga del ’68.
Ha fatto studi classici, laurea in letteratura greca, poi l’attrice che era quasi un’impiegata di Stato. Eravamo tutti convinti che si stava costruendo un socialismo nuovo, dove non solo si era tutti uguali, ma si stava anche bene. Senza sospettare l’uno dell’altro, senza polizia segreta. Eravamo convinti e io lo sono ancora, che si potesse fare una società non meno socialista di quella dell’URSS o della Repubblica Democratica, ma dove si stesse meglio. Tutti, poi nell’agosto del ’68 tutto è finito. 262

Il ragazzo pensa “il comunismo, una volta che hai cominciato a crederci, non smetti più” 262. Pensi che le persone sbagliano ma c’è un modo migliore di farlo, che bisogna insistere per arrivare al giorno in cui si starà bene tutti. È una cosa grande. Forse è per questo che è una cosa così grande. Poi i due suonano Dvorak La Danza slava n. 2
Compositore boemo 1841 - 1901
Quindi suonano il minuetto in Sol di Bach - Compositore tedesco (Eisenach 1685 - Lipsia 1750).
 Poi la Barcarola di Chopin Fryderyk Franciszek Chopin, anche noto con il nome francesizzato di Frédéric François Chopin (Żelazowa Wola, 22 febbraio 1810 – Parigi, 17 ottobre 1849) senti le gondole cullate dalla marea che sale nei canali di Venezia 268.
Poi Mozart Eine kleine Nachtmusik e la sonata in D Maggiore K 311 Qiindi cantano il duetto del Don Giovanni Là ci darem la mano. La musica sale fino al soffitto e ricade su di noi come pioggia colorata.
Poi fanno l’amore. 270

Degli Esposti spara a Bonaga lasciando per terra la lettera con la busta. Ma la vera lettera verrà troverà in tasca di lui cadavere sul monte delle formiche. Marianne lo ama e vuole partire per la Svizzera con lui.
A Giando dispiace - Einmal ist keinmal si dice da noi, una volta sola è nessuna volta.
Degli Es regala una pistola a Bruno - Giando
Tra i documenti del segretario, Degli Esposti, Marianne e Giando trovano una busta con un foglio e l’indizio Anthill: risolvono l’enigma con il monte delle formiche. Si dirigono là tutti e tre 284

Qui finisce il diario del ragazzo. Il seguito lo raccontò Marianne al barista del circolo che era diventato il suo compagno e convivente.
Il monte delle formiche è un roccione alto quasi 600 metri in mezzo alla valle di Zena. C’è la descrizione della chiesa, molto particola reggiata. Il portico aveva sette archi e otto colonne quadrate. Scavano e trovano una borsa con una busta aperta e dentro una lettera scritta a mano due pagine. La data era 7 maggio 1978. Le iniziali della firma erano A. M (Aldo Moro ndr).
Degli Es cercava il prete poi tornò, prese la lettera e la mise in tasca. Vuole portare il ragazzo con loro ma Bruno si rifiuta. Il ragazzo aveva visto la lettera e non poteva restare. “Con le buone o con le cattive verrai con me”.
I due si allontanano e Marianne sente uno sparo. Poi il rumore di una macchina che si allontana, poi più niente.

Quindi c’è il racconto della bomba alla stazione il 2 agosto del 1980. I compagni del circolo si danno molto da fare. Ottantacinque morti duecento e rotti feriti. Torna Bonaga che era stato solo ferito e racconta: “Degli Esposti era entrato nelle Brigate Rosse, poi si era pentito e se ne era allontanato. Per questo cercavano di farlo fuori.
Nell’81 ci fu il caso Cirillo e per lui il riscatto fu pagato. Il 31 luglio Carmelo Bene recitò Dante dalla torre degli Asinelli “pareva la voce del destino. Un tuono trasformato in parole. Poi l’attore disse: da ferito a ferito dedico tutto questo ai feriti, non ai morti (312).
Al barista che racconta riappare Marianne che veniva da Maribor, in Slovenia. Disse che Bologna era la sua città. Capita con questa città 314
Raccontò che Degli Esposti aveva sparato al ragazzo poi era andato via con la macchina. Lei era rincasata a piedi (28 km! Ndr), poi era partita, poche ore prima della bomba. I compagni decidono di cercare il cadavere del ragazzo ma trovano le ossa di Degli Esposti nel bosco sotto la chiesa 321
In una tasca ci sono due pezzi di una lettera di Moro. Dunque Degli Esposti era nelle BR e aveva preso parte al sequestro di Moro ne inferiscono 324. La lista viene distrutta per ordine del partito
La lettera è di lettura difficile. Sembra destinata a Berlinguer. Nello stesso giorno in cui fu rapito Moro nel marzo del 1978 (il 16) in parlamento si votava la fiducia al governo Andreotti con l’astensione del PCI
Il compagno Citterio dà la sua spiegazione. A Roma era diventato amico di Pio La Torre[2] che lavorò nella Commissione parlamentare antimafia dal 1973 al 76. La Torre e altri commissari fecero una relazione di minoranza in quanto quella del presidente era elusiva

Citterio continua a raccontare: nel 43 gli americani vennero aiutati dalla mafia nella loro conquista della Sicilia. La mafia chiese in cambio agli americani il governo dell’isola, la nomina di sindaci, funzionari e amministratori mafiosi
Il 29 settembre ci fu l’armistizio lungo dopo quello corto del 3 settembre
Il lungo aveva 44 articoli e un allegato del quale si erano perse le tracce
Il presidente Carraro nominato nella lettera di Moro era un galantuomo e scrisse al ministro degli esteri che era Aldo Moro. Chiedeva appunto il documento allegato all’articolo 16 dell’armistizio lungo. Voleva acquisirlo agli atti della Commissione.
Nella lettera finale di Moro si legge: “a lei ben nota vicenda… allegato all’articolo 16… senatore Luigi Carraro…che la ragion di stato non permise…”
Moro aveva risposto a Pio La Torre che non era stato possibile accertare l’esistenza di un documento nel senso predetto e che la notizia non doveva essere esatta.
Il documento doveva contenere 10 mila nomi di mafiosi di cui almeno un migliaio di cosa nostra. Bonaga aggiunse che poi si sarebbero infiltrati in tutti i partiti.
Bonaga dice che secondo lui Degli Esposti aveva consegnato subito la lettera al Segretario del circolo.
Epilogo 24 dicembre 1984. p. 337

Lettera di Bruno in corsivo 22 settembre 1981 scrive a Marianne. Dice che per un momento ha avuto la sensazione che lui gli chiedesse di farlo. E ho sparato. Forse era suo padre e non era quello il padre che voleva, uno che tradisce un amico (Arno) ed è entrato nella sua vita attraverso Martina, Marianne e sua madre.
 Ora mi sento senza radici. Non ho trovato Arno, il padre vero per me. Sei stata la prima e resti l’unica della mia vita
Viel Glück (buona fortuna)
Tuo Bruno.

Marianna dice “Uno uccide suo padre senza conoscerlo, l’altro appena l’ha conosciuto. Edipo allo specchio. 340.
Il barista scrive: “penso che il bello della cultura è avere sempre le parole per dirle, le cose, Noi che non le abbiamo, arriviamo sempre corti, come uno starnuto che rimane a metà” 340
In giugno - 1984 - è morto Berlinguer. Morto Moro, morto lui, s’è chiusa una porta alle nostre spalle l’ha detto Bonaga e Omicron ha aggiunto “e anche davanti”.
Bonaga è diventato professore associato, il barista vive con Marianne che fa la corrispondente estera in una ditta di confezioni al centergross.
Le BR sono sparite mentre la mafia fa quello che vuole. Ha ucciso La Torre, Dalla Chiesa, Chinnici, Giuseppe Fava. I democristiani senza Moro hanno diviso la torta con Craxi. I compagni non sono più di moda. Il nuovo è bello se ha delle idee, questo nuovo delle televisioni private è solo volgare, figlio del suo padrone
Marianne dice che volgare così’ può essere solo un russo. Sei sicuro che sia di Milano? 9Berlusconi)
Nella storia di Moro c’è sempre buio.
Il barista però ha Marianne. Degli Esposti è rimasto se stesso mentre i tempi si muovevano e gli toglievano il terreno da sotto i piedi. I tempi eroici sono passati. L’ultima è di ieri Strage sul treno in galleria a san Benedetto Val di Sambro, 18 morti. Noi piangiamo ma ridiamo anche “Perché possiamo ridere di tutto noi, siamo così, in questa città “dionisiaca” che dalla notte antica ha ereditato il senso del tragico che è ridere dell’avverso destino” Il professore diceva questo. Studiava Nietzsche da 30 e diceva: “i compagni non l’hanno capito, ma col cazzo che è di destra” 345.

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