venerdì 20 settembre 2019

Deprecazione delle armi da fuoco e del cellulare. Ariosto, Guicciardini e, indegnamente, io stesso

Il telefonino a scuola, nei concerti, al cinema, in auto, moto o bici mentre si guida è un "abominoso ordigno" come Ariosto definisce la "scelerata e brutta invenzion" delle armi da fuoco (Orlando furioso, XI, 26 e 27)
Guicciardini nella sua Storia d'Italia depreca "questo più tosto diabolico che umano strumento" (p. 85)
Io applico tali anatemi contro le artiglierie del Cinquecento ai cellulari di oggi che sulle strade provocano incidenti mortali a migliaia, nelle scuole distrazioni e imbrogli, nei cinema disturbo, nei letti frigidità o impotenza, e comunque distolgono l'attenzione dagli esseri umani presenti e vivi, dalla terra, dal mare dal cielo, dall'amore e dal conoscere se stesso come parte del cosmo e dell'umanità.
baci
gianni

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