martedì 2 gennaio 2024

J. Joyce. Ulisse. II sezione, IV. Calipso. La colazione. X. Il giardino

Bloom nel giardino.  si chinò a osservare un magro filare di  mentuccia che cresceva lungo il muro 93- He bent down to regard a lean file of spearmint growing by the wall 60. Osserva ogni cosa poi riflette. Pensa di fare un chiosco. Poi fagioli rampicanti di Spagna scarlet runners. Vite rampicante americana Virginia creepers.
 
Mi rammarico di non conoscere queste piante. Abbiamo perso l’abitudine di osservare tanti aspetti belli della natura. Mi attirano il grano le viti e gli olivi “i fratelli olivi/ che fan di santità pallidi i clivi /e sorridenti”perché compaiono spesso nella letteratura e perché le zie mi portavano alle battiture nei poderi della nonna Margherita e mi dicevano che dai raccolti dipendeva il nostro benessere. Campagna produttiva virgiliana piuttosto che  oraziana: fonte di cibo piuttosto che i giardini dove i fiori ci son tutti ma si resta a denti asciutti. Tra i fiori amo i papaveri perché crescono in mezzo al grano “che non è biondo ancora e non è verde” nella stagione più bella. Pure le margherite osservo per il nome familiare. Le femmine sono comunque i fiori più belli.
 
 Bloom pensa che bisogna concimare il terreno soprattutto quello rognoso. A scabby soil.
 
Poi le galline nel giardino accanto the hens in the next garden.
Alle scuole medie Lucio Accio noi bambini della sezione di inglese chiamavamo galline le bambine di quella di francese. Ma di una di quelle galline, Marisa- mora “ma” carina si cantava- mi ero innamorato da galletto. Gallina adorabile. Paternalismo e gallismo infantile di quasi 70 anni fa. Loro nemmeno ci consideravano.
 
 Bloom pensa gli escrementi delle galline sono un ottimo concime come primo strato.
Si apre il tema coprolalico. Non lo censuro: mi ci ha assuefatto il maestro Aristofane. Ha una dignità letteraria. Gli ignoranti ignari mi daranno dello sozzone, pazienza!
Ancora sul concime: meglio di tutto il bestiame, soprattutto se gli danno semi oleosi da mangiare.
 
Andavo a osservare le mucche nelle stalle dei poderi. “Femmine produttive e  pie , altro che i bovi!” Pensavo.
 
Letame buono anche per ripulire i guanti di camoscio da signora.
Dirty cleans il sudicio pulisce: correlativo popolare di tw`/ pavqei mavqo~.   Ashes too, la cenere anche.  Le ceneri di Gramsci.
 Piselli peas, lattuga lettuce. Si avrà sempre verdura fresca- Always have fresh greens then.
Poi pensa ai lati negativi dei giardini: qeall’ape bee o moscone or bluebottle qui il lunedì di pentecoste. Un grosso insetto doveva averlo punto.
 
A molti –quorum ego- le api sono simpatiche.  Pochi giorni verso  la metà di dicembre osservavo commosso dei fiori bianchi spuntati dai rametti di un cespuglio. E’ spuntata anche un ape. L’ho benedetta come nunzia di primavera: lei nunzia io Nunziato, annunziato.
 
Bloom pensa al suo cappello. Non sa dov’è finito. Il disordine di casa sua. Casa in disordine non significa casa in rovina, anzi. Chi non si cura di tenere in ordine la casa-quorum ego- dà la precedenza ad altro ordine.
Bloom vuole imparare come Odisseo.
 
Cicerone rileva questo contenuto del canto con le Sirene il XII dell’Odissea . Nel De finibus bonorum et malorum [1]l’autore premette che è innato in noi l’amore della conoscenza e del sapere, e tanto grande che la natura umana vi è trascinata senza l’attrattiva di alcun profitto.
Questo si vede dall’episodio delle sirene le quali attiravano i naviganti non per la dolcezza della voce o la novità dei canti “sed quia multa se scire profitebantur” (V, 18), ma poiché dichiaravano di sapere molte cose. Quindi l’Arpinate traduce i vv. 184-191 del XII canto e conclude: “Vidit Homerus probari fabulam non posse, si cantiunculis tantus irretitus vir teneretur, scientiam pollicentur, quam non erat mirum sapientiae cupǐdo patriā esse cariorem. Atque omnia quidem scire, cuiuscumque modi sint, cupere curiosorum”, Omero si accorse che il mito non poteva essere approvato se un uomo di quella levatura fosse stato trattenuto irretito da canzoncine, il sapere promettono, e non era strano che a uno bramoso di sapienza fosse più caro della patria. E certamente la brama di sapere tutto, di qualunque genere sia, è proprio delle persone curiose.
 
Torniamo alla casa di Bloom. L’attaccapanni è troppo pieno. Quattro ombrelli, il suo impermeabile.
 
Quindi un pensiero alla cura personale non prescrittivo. Pensiero fuggevole: lavarsi è meno importante che osservare e imparare,
Wonder have I time for a bath this morning. Chissà se ho tempo di fare un bagno questa mattina. Pensa a un bagno pubblico.
Quindi entra in un gabinetto. Tirò un calcio alla porta ballerina del cesso. Meglio stare attenti a non sporcare questi pantaloni per il funerale- 94- Better be carefull not to get these trousers dirty for funeral. 60.
La moglie non si cura dell’ordine: è un’artista. Più amabile di una donnetta muliercula ordinata.
Ho inserito fatti personali per significare-ribadisco- che Bloom rappresenta parti che molti di noi abbiamo recitato nella vita e tanti pensieri che abbiamo pensato senza dirli. Leggere l’Ulisse e commentarlo è terapeutico.
 
Bologna 2 gennaio 2024 ore
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giovanni ghiselli

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[1] Del 45 a. C. E’ un dialogo in cinque libri, dedicato a Bruto, sul problema del sommo bene e del sommo male.

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