lunedì 8 gennaio 2024

T. Mann. I Buddenbrook. 38

Parte V . Capitolo 1- Il testamento di Johann Buddenbrook


La famiglia del console defunto  si riunisce per la lettura del testamento. E’ stato invitato anche Justus Kröger, il fratello della vedova. Tony era in gran forma: “l’abito nero le donava una snellezza da fanciulla e nonostante il dolore dava ai suoi gesti un tono festoso e solenne”. Sua madre invece era piuttosto disfatta. La vedova chiede al fratello di accettare di venire nominato tutore di Clara, la figlia minore. Justus accetta e chiede di vedere la pupilla. Clara, convocata,  entra nella sala muovendosi con doloroso ritegno. Dopo la morte del padre aveva passato tutto il tempo pregando in camera sua. Lo zio la salutò con galanteria : quasi si inchinò mentre le baciava la mano.
Quindi tornò in camera a pregare.
 Christian tornerà dal Sud America su un veliero che impiegherà due mesi. La parola tempo ha cambiato di molto il suo significato da allora.
Per ultimo entra Thomas accompagnato da Marcus che era procuratore del console defunto e da collaboratore esterno viene promosso socio.
Thomas diventato il principale  della grande casa commerciale “dimostrava nel viso e nel portamento un pronunciato senso di dignità”.
 
Diverse tra queste persone della buona borghesia danno all’apparenza tanta importanza  che sembrano non avere una vita interiore. La piccola borghesia cerca di imitare tale compostezza ma non sa farlo e appare invece sguaiata. L’archetipo imitato male è l’aristocratico descritto da padre Pirrone nel romanzo Il Gattopardo: “Questi nobili hanno il pudore dei loro guai: ne ho visto uno, sciagurato, che aveva deciso di uccidersi l’indomani e che sembrava sorridente e brioso come un ragazzo alla vigilia della Prima Comunione (…)  in Francia si sono fatti massacrare con eleganza e adesso sono lì come prima , dico come prima perché non sono i latifondi e i diritti feudali a fare il nobile , ma le differenze”  (V, p. 135).
Né i latifondi né i palazzi. Questi possono essere perduti da una stirpe però ne conservano il nome: nell’Eracle di Euripide, Megara rivendica il palazzo paterno: figli, seguite il piede disgraziato della madre al palazzo paterno: ou| th'" oujsiva"-a[lloi kratou'si, to; dj o[nom j  [sq j hJmw'n e[ti ( Eracle, 337-338), di questo  altri hanno la proprietà, ma il nome è ancora nostro.
 
 Confronto con questi versi il palazzo Martelli di Sansepolcro e il palazzo Scattolari di Pesaro.
Sono gianni, il  poverello di Pesaro, e non ho nobiltà di sangue ma conservo la dignità di questi miei nonni di parte materna.
 
Torniamo ai Buddenbrook .
Thomas guardò con un certo stupore e con un sopracciglio alzato la sorella Tony. Non c’entrava con la lettura del testamento secondo lui
“Ma lei buttò indietro la testa, poi premette il mento sul petto in maniera che Tom represse ogni osservazione sulla presenza della sorella”.
Mi viene da pensare a una cavalla, animale non ignobile.
 
Tom non ha assunto il consolato del padre che ha lasciato allo zio Gotthold. Lo zio Justus lo approva: “Veramente gentleman-like”.
Il modello della borghesia è sempre quello. Se possono i borghesi facoltosi sposano ragazze con titoli nobiliari.
 
Si passa poi a contare il patrimonio della ditta che ammontava, a parte la proprietà fondiaria, a 750 mila marchi in cifra tonda.
Thomas nota un calo rispetto ai 900 mila dei tempi del nonno.
Ma  il suo aspetto mostra un desiderio di rivalsa: “Il desiderio di agire, di vincere, di essere potente, la smania di afferrare la fortuna per i capelli illuminò i suoi occhi di un baleno rapido e violento”.
 Si sentiva prossimo a essere giudicato in base al prestigio della Ditta.
Il borghese calcola il proprio valore con il metro del denaro guadagnato. Il borghese protestante più che mai. 
Cfr. L'etica protestante e lo spirito del  capitalismo di Max Weber  1905.
 
Lo zio ricorda  che i tempi sono cambiati: il nonno era fornitore dell’esercito prussiano. Lo zio Justus portava il buonumore perché parlava di Thomas come di sua Altezza il Principe ormai regnante.
Altre disposizioni del testamento riguardano le doti delle figlie: Clara avrà 80 mila marchi;  Antoine, che aveva già avuto 80 mila marchi, potrà avere altri 17 mila talleri nel caso dovesse rimaritarsi.
Tony spinse in avanti le braccia con un gesto tanto grazioso quanto agitato, guardò il soffiitto ed esclamò”Ah Grünlich!”. Pareva un grido di guerra, quasi uno squillo di tromba. Quindi si rivolge a Marcus ricordando quando comparve nel giardino”Un tale coi favoriti color oro…Che mariolo!” Thomas ceca di interromperla ma Tony ribadisce che “non sempre nella vita s’incontrano l’onestà e la giustizia”
 
Bologna 8 gennaio 2024 ore 12, 09
giovanni ghiselli
 
p. s.
Statistiche del blog
Sempre1446624
Oggi108
Ieri509
Questo mese2643
Il mese scorso12531
 
Finlandia
1.942

Nessun commento:

Posta un commento

Ifigenia CLXXXI La fedeltà mal riposta. Il rimpianto della rosa bianca trascurata.

  Il sole aveva sbaragliato le nubi. Mi tolsi la maglietta per   l’abbronzatura che va ripassata, come le lezioni. Mi guardai il petto e i...