venerdì 21 giugno 2024

Ifigenia CCXII. Tess: film e romanzo presenti nelle nostre vite

Qualche giorno più avanti nel corso di questa fuga del tempo andammo a vedere Tess, un bel film di Polanski tratto dal bel romanzo di Thomas Hardy.

A un certo punto il ragazzo studioso Angel aiuta quattro ragazze a superare una pozzanghera ma è evidente che innamorato di  Tess.

 Quando è la volta di prendere in braccio l’amata, mormora: “Tre Lie per ottenere una Rachele”Three Lehas to get one Rachel” (cap. XXIII).

Io, quasi senza volerlo, sussurrai: “ Fa tutto soltanto per Tess”.

Ifigenia, non a torto, prese queste parole come una confessione del mio interesse preponderante per Lucia e si mise a piangere.

Poi disse: “ la nostra storia finisce oggi  com’è cominciata: citando Tess. Uno dei primi giorni mi mi prendesti una mano e mi accarezzasti le dita, poi mi domandasti: “quali sono le mie e quali le tue?”. Ti risposi: “sono tutte tue, they are all yours”.

Confesso che era una scena del mio repertorio amoroso imparata dal romanzo di Hardy, impiegata con almeno una delle finlandesi e insegnata a Ifigenia. Faceva effetto sulle donne migliori

“Tu allora mi dicesti che io ero la tua borsa di studio più bella e la più preziosa di tutte”.

“Sei ancora la mia borsa di studio più bella”, le risposi in fretta. Volevo vedere il film in pace e rimandai le spiegazioni all’uscita dal cinema. Finito il film, decisi che era necessario un chiarimento e la invitai a casa mia. Non ci stendemmo nel grande letto però, nè  sul divano dello studio come si faceva quando ci amavamo e volevamo fare l’amore, e non c’era bisogno di spiegazioni.

Ifigenia aveva il viso ancora segnato da pianto e mi piaceva di nuovo: come se si fosse tolta la maschera inespressiva che si metteva in faccia per non farmi vedere i suoi sentimenti  e le sue intenzioni occulte.

Come fummo seduti, disse che dovevo dirle se la amavo ancora, se credevo di poter ricevere altri stimoli buoni da lei, o se avessi bisogno di un’altra donna per fare le cose egregie che dovevo a me stesso. Le sembrava che avessi voluto significarle questo secondo corno del suo doloroso dilemma durante il film.

I suoi occhi avevano un’espressione infelice ed era autentica come non la vedevo da tempo: deposta l’aria da mima che la rendeva falsa, volgare e poco attraente, Ifigenia appariva bellissima.

 Mi venne in mente che avremmo potuto ancora aiutarci a vicenda.

Lo dovevo a lei e anche a me stesso. Se l’avessi perduta, avrei subito una degradazione della mia identità, una regressione a tempi lontani e brutti assai. Sicché iniziai a parlarle umanamente e amorosamente, come non facevo da tempo.

Bologna 21 giugno 2022 ore 17, 46 giovanni ghiselli

p. s.

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Oggi è l’ultimo giorno di luce crescente. Domani inizierà l’autunno quanto a luce. Una volta me ne rattristavo. Ora non più. Sono contento perché sono in grado di fare cose buone in tutte le stagioni. Buone significa che fanno bene a me e sono di aiuto a tante persone.

 

Ecco i miei programmi per i prossimi mesi.

Il 29 giugno sarò a Brescia con Desiderio di umanesimo.

In luglio, se Dio vorrà, come spero, farò un giro ciclistico nel Peloponneso per non cedere ai decenni che passano e renderli non irreparabili.

In agosto sarò a Pesaro pe riprendere a studiare, scrivere, pedalare, nuotare, correre. Non mancherò alle Opere di Rossini.

Il 6 settembre sarò nell’Hotel Alexander  di Pesaro per presentare un percorso su Il mito

Da ottobre a dicembre terrò conferenze nella biblioteca Ginzburg di Bologna.

Da gennaio ad aprile terrò un corso nell’Università Primo Levi di Bologna.

 Cercherò di finire questa favola bella di Ifigenia, quindi la presenterò a qualche editore.

Poi si vedrà. Se l’autunno è vicino la primavera non può essere tanto lontana

Saluti gianni

 

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