mercoledì 26 giugno 2024

Desiderio della natura di cui si sente la mancanza.


 

I giardini pensili antichi e di oggi

 

Curzio Rufo (I sec. d. C.)  attribuisce questa nostalgia della natura a una regina babilonese che indusse il marito a dotare la città di giardini pensili.

Sopra la rocca di Babilonia super sarcem ci sono ancora i pensiles horti, vulgatum Graecorum fabulis miraculum (Historiae Alexandri Magni, 5, 1, 32), la meraviglia celebrata dalle leggende greche.

Sarebbe stato un re siriano a far costruire questi giardini per curare la nostalgia della moglie che soffriva desiderio nemorum silvarumque  per la mancanza di boschi e di selve, sicché ella virum  compulit amoenitatem natura imitari (5, 1, 35), indusse il marito a imitare l’amenità della natura.

 

Diodoro Siculo (90-27) attribuisce l’opera a un re siro che volle compiacere una concubina persiana  desiderosa  di ritrovare i prati e i monti della sua terra ejn toi`~ o[resi leimw`na~ ejpizhtou`san (Biblioteca Storica, II, 10, 1)

Oggi su vedono i pensiles horti su terrazze e grattacieli.

Aggiungerò questa breve osservazione alla mia lectio su Desiderio di umanesimo quale amore dell’umanità, della natura e della cultura che presenterò sabato prossimo 29 giugno al Festival dei Filosofi lungo l’Oglio

 

Bologna 26 giugno 2024 ore 10, 22 giovanni ghiselli

p. s

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La mia lectio dell’anno scorso Osare l’inattuale si trova su You Tube- Ha avuto 511 visualizzazioni in due mesi.

 

 

 

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