venerdì 21 giugno 2024

Ifigenia CCXI L’attore famoso.


 

In marzo arrivò al Duse l’attore famoso che un anno e tre mesi più tardi mi avrebbe cambiato la vita.

Non ne rivelerò mai il nome perché non lo merita.

 Di lui, tempo prima, Ifigenia aveva detto che, se fosse venuto a recitare a Bologna, sarebbe andata a cercarlo nel suo camerino o nel suo albergo per chiedergli di fare l’amore.

Poi si era corretta aggiungendo che l’avrebbe fatto se fosse stata libera. “Sei libera” replicai, però era stato ferito e umiliato da tanta improntitudine. Sapevo che era tipa da farlo davvero. Ho sempre presofferto tutto al punto di farci il callo. Anche pregoduto e pregioito a dire il vero. Avrei  constatato che le perdite prima o poi vengono compensate dall’ acquisto di beni migliori.

Andammo dunque a vedere il grande gradasso che con il solito stile da histrio gloriosus  tuonava dal palcoscenico e si sbracciava come un gigante centimane. Recitava sempre se stesso.

Assistevamo muti alla girandola dei gesti titanici e delle grida stentorèe tipiche di questo guitto già parecchio attempato ma ben tenuto insieme e sempre voglioso di fare colpo sul pubblico. Bombardava e affascinava il teatro gremito. Era un pessimo attore monocorde, ma comunque  un bel vecchio e un uomo di successo.

 Ifigenia si scioglieva dalla commozione e alla fine dello spettacolo volle rimanere nel corro degli osannatori finché si spensero tutte le voci e le luci.

Tale attenzione ovviamente non mi sfuggì e non potei non pensare che se non fossi stato presente sarebbe andata a cercarlo. Non era un pensiero assurdo. Etiam male sentire de aliqua haud absurdum est.

La domenica successiva ero a Pesaro dalle pie donne di casa, e Ifigenia tornò al Duse per vedere un’altra volta lo strepitoso strepitante. Dopo lo spettacolo andò a omaggiarlo dieto le quinte, poi mi raccontò di averlo trovato avvolto in un nembo satanico mentre beveva vino e sfotteva pesantemente alcune sue ammiratrici che  gli scodinzolavano intorno.

“Una gran delusione!”, concluse. Pensai che l’illusione caduta fosse quella di potere contattarlo da sola e ottenere il massimo di tutto da lui. Non dico altro. Già ognuno lo sa.

 Io sapevo che le cose più temute avvengono sempre.

 

Bologna 21 giugno 2024 ore 10, 14 giovanni ghiselli.

 

  p. s.

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