venerdì 20 settembre 2024

Pindaro Nemea X con il mito dei Dioscuri. Prima triade strofica.


 

 

E’ l’epinicio argivo eseguito eseguito durante la festa di Era.

 

Questa Ode celebra Teèo, Palaisthv~, lottatore vincitore nella lotta.

Questo cittadino argivo si era distinto negli agoni panellenici di Delfi, Corinto e Nemea e costituiva un vanto per la città.

La Nemea X celebra tutta la sua carriera agonistica di Teèo.

.

Questa Ode inizia con una celebrazione della città di Argo e dei suoi miti.

A partire da Epafo-  [Epafo~ , Danao suo discendente  le Danaidi sue figlie.  Dalle Danaidi si arriva a Eracle di ramo in ramo. La prima triade presenta un catalogo di glorie argive.

I miti di Argo sono collegati a quelli di Tebe: Anfitrione di Argo andò a Tebe con Alcmena e là nacque Eracle.

Argo è la città sede di Era e dell’eroe Danao.

Nell’Oreste di Euripide il messo chiama Argo città delle Danaidi (Danaidw`n povlin 876).

 

 Strofe 1

O Cariti cantate la

città di Danao dal trono splendente  e delle cinquanta ragazze,

Argo, degna sede di Era: rifulge di virtù innumerevoli- ajretai`~ murivoi~-

grazie a gesta coraggiose e[rgwn qrasevwn e[neken-.

Grandi sono quelle di Perseo riguardo alla Gorgone Medusa.

 

Perseo era figlio di Danae fecondata da Zeus che la impregnò entrando nella sua prigione in forma di pioggia d’oro. Il padre di Danae, il re di Argo Acrisio, l’aveva fatta rinchiudere in una torre per paura di un figlio che fosse nato da lei e l’avrebbe ucciso secondo un oracolo. Perseo sarà bisnonno di Eracle.

 

Molte città vennero fondate

per mano di Epafo

 

Questo era figlio di Zeus e di Iò la figlia del re argivo Inaco perseguitata dalla gelosia di Era come si legge nel Prometeo incatenato di Eschilo.

 

Né sbagliò Ipermetra-

tenendo la spada nel fodero oggetto di una decisione isolata monovyafon-

 

Ipermestra fu l’unica delle 50 sorelle a non ammazzare il marito di nome Linceo.

Questo aggettivo si trova anche in Eschilo Supplici 373 a proposito del re argivo Pelasgo che secondo il coro delle Danaidi potrebbe decidere da solo mentre fa votare il popolo.

Questa corrispondenza del termine, inesistente in altri testi del periodo,  può indurre a pensare che la Nemea X sia successiva alle Supplici eschilèe della fine degli anni Sessanta.

Il mito delle Danaidi con la sola Ipermestra che non ammazza il marito si trova anche nel Prometeo incatenato di Eschilo: mivan de;  paivdwn  i{mero~ qevlxei to; mh;-ktei`nai suvneunon  (865-866), una sola delle ragazze il desiderio sedurrà a non ammazzare lo sposo.

 In questa ode si trova una valanga di miti con tanto di genealogie. Non li vedremo tutti e arriveremo presto a quello di Polluce e Castore, un esempio di amor fraterno che mi sta a cuore, come ho sempre amato quello di Antigone.

 Miti argivi collegati a miti tebani

 

Antistrofe 1

Diomede lo rese un giorno  immortale la bionda Glaucopide;

 

Diomede figlio di Tideo di origine etolica rifugiatosi ad Argo, e di Deipile figlia di Adrasto, re di Argo, aveva dunque origini materne argive.  Ad Argo il suo culto di Diomede era associato a quello di Atena, Era onorato come Dio anche a Turi e a Metaponto. Nell’Iliade ferisce Atena (V canto) e uccide Reso facendo strage di Traci con Odisseo (X ) 

 

La terra di Tebe folgorata- keraunwqei`sa-  dai dardi di Zeus

 inghiottì il vate figlio di Ecle –Anfiarao-

nube di guerra -polevmoio nevfo~- cfr.  lat. nubes-nubo metto il velo, mi sposo detto della donna, mi marito-- nubilis in età da maritarsi nubere viro. tedesco Nebel. Ammogliarsi è uxorem ducere.

 

Il figlio di Ecle, Anfiarao era un buon indovino e un valido combattente. Quando sparì dentro la terra, Adrasto disse: “poqevw stratia`~ - ojfqalmovn- (Olimpica VI, Epodo 1) mi manca l’occhio dell’esercito.

 

Nei Sette a Tebe di Eschilo leggiamo queste parole del messo a proposito di Anfiarao: “non vuole sembrare ottimo ouj ga;r dokei`n a[ristos, ma esserlo ajll j einai qevlei-,/raccogliendo frutti dal solco profondo della mente/dal quale germogliano saggi consigli” (592-594).

 

E (Argo) primeggia da tempo in donne dalle belle chiome-ajristeuvei gunaixi;n kallikovmoi~-

Zeus rese chiara questa fama scendendo su Alcmena e su Danae

Le quali si incinsero di Eracle e Perseo

E al padre di Adrasto e a Linceo

Accordò frutti della mente con retta giustizia

 

Talao era il padre di Adrasto,  Linceo lo sposo di Ipermestra.

Nella Tebaide di Stazio Tideo sposa Deipile e Polinice Argia divenendo generi di Adrasto e partecipando alla guerra dei Sette contro Tebe.

 

 

Epodo 1

E (Zeus)  nutrì l’asta di Anfitrione. Il dio eccelso in beatitudine

entrò nella stirpe di lui , quando in armi di bronzo-Anfitrione-

sterminò i Teleboi, simile a lui nell’aspetto

il re degli immortali entrò nella reggia

portando l’impavido seme di Eracle, la cui sposa

nell’Olimpo è Ebe, la più bella tra le dèe

accostata alla madre Era che tutto compie

 

Questo mito è raccontato nell’Amphitruo di Plauto: Giove prese le sembianze di Amphitruo che combatteva contro i Teleboi, una popolazione dell’Acarnania e mise incinta Alcmena di Eracle.

Anfitrione di Argo aveva ucciso il suocero Elettrone  e dovette andare in esilio a Tebe

Pesaro 20 settembre 2024 ore 19, 27 giovanni ghiselli

p. s.

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