giovedì 24 gennaio 2019

Crimini razzisti e colpi di stato passati e presenti

Crimini razzisti e colpi di stato passati e presenti. Nisi forte rebus cunctis inest quidam velut orbis[1]


Mattarella si sgomenta ancora per i massacri razzisti di più di 70 anni fa.
Massacri esecrabili certo, esecrandi, ma sono già stati esecrati milioni di volte. Ricordo di averli sentiti anatemizzare già quando ero bambino, mentre i film western dell’epoca d'altra parte celebravano il genocidio dei nativi americani da parte dei valorosi vaccari conquistatori e colonizzatori.
Invece non sento abbastanza anatemi sul razzismo presente, e purtroppo vivo, ognuno di questi giorni gelidi nei quali della povera gente, persone povere assai vengono deportate dai centri di accoglienza o peggio lasciate spesso morire in mezzo al mare in tempesta.

Rendo onore ai sindaci come Orlando di Palermo, De Magistris di Napoli, Lucano di Riace, Italia di Siracusa che alzano la voce contro questo abominio presente e vivo, anche se fa tanti morti.Cambio argomento sul quale del resto non ho ancora le idee chiare. Però credo che un colpo di Stato contro un presidente eletto dal popolo sia sempre da guardare con sospetto, soprattutto se approvato dal governo statunitense. L'11 settembre, dico quello del 1973, dovrebbe indurre a dubitare di un golpista accreditato da Trump


Vera Sessi Attento Salvini, Nemesi non dimentica

Vera Sessi Il riferimento al Cile del '73 è pertinente. Quasi inevitabile

Alessandro Veronesi Approvo Gianni, sia sui migranti sia sul Venezuela

Alessandro Veronesi Anche con Erdogan, che non mi è simpatico, ci hanno provato, ingiustamente

ro Veronesi Approvo tutto, lo confermo anche nel Facebook precedente
Rendo onore anche a questi amici onesti e coraggiosi
giovanni ghiselli


[1] (Tacito Annales, III, 55) E’ l’idea del ciclo che Tacito applica ai costumi :"Nisi forte rebus cunctis inest quidam velut orbis, ut quem ad modum temporum vices ita morum vertantur "(Annales , III, 55), a meno che per caso in tutte le cose ci sia una specie di ciclo, in modo che, come le stagioni, così si volgono le vicende alterne dei costumi. 


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Contro il razzismo di ieri e di oggi

Salvini ha detto: "ho agito come un buon padre di famiglia"
("la Repubblica", 23 gennaio, p. 6)
Sì, dico io, all’incirca  come Crono che prima ha castrato il padre Urano poi  mangiava i propri figli. Il bravo Matteo lascia morire di stenti o consegna alla morte per acqua diversi figli degli altri.
Salvini e i giornalisti tipo Belpietro e Giordano, parlano degli immigrati supercilia erigentes ut cornua et de tragico cothurno strepentes. Assumono severissimi toni catoniani sull'argomento che di fatto è tragico, ma i protagonisti, i deuteragonisti i tritagonisti e le comparse di questa farsa politica sono piuttosto buffi istrioni da baraccone anche se calzano il coturno.
Si continua a ricordare l’odioso razzismo esplicito del passato e spesso si nasconde quello subdolo, quasi latente, ma altrettanto criminale e disumano di oggi
I migranti cacciati dai centri di accoglienza, o rimandati nei campi di concentramento libici, o lasciati a patire il freddo e la fame in mezzo al mare o morire annegati, non vengono trattati meglio degli Ebrei dai nazisti. Dovremmo ricordare gli uni e gli altri denunciando come inumani entrambi i trattamenti. Quello antico non dobbiamo dimenticarlo perché non ritorni, a questo presente dobbiamo porre fine e rimedio ripudiando chi ne ha fatto e ne fa una bandiera. "Vexilla regis prodeunt inferni".
Tali vessilli non vanno seguiti, sono portatori di morte
giovanni ghiselli

p. s.
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