domenica 6 gennaio 2019

Prenderò i voti

Delfi
L' estate prossima, id est molto vicina, tornerò a Delfi a pregare. In bicicletta naturalmente e ivi giunto prenderò i voti: mi farò sacerdote delfico se i presagi e gli auspici tratti oggi dal cielo primaverile non sono vani. Pregherò per tutti quanti mi leggono e mi capiscono.
Poi salirò sul Parnaso, sopra entrambe le cime.
Dopo le preghiere sull'ombelico del mondo dove tutto è santo, tutto è santo, tutto è santo, rinnovellerò i giochi Pitici sfidando i miei compagni di viaggio Maddalena e Alessandro, e quanti altri vorranno aggiungersi a una nobile gara benefica per la salute mentale e spirituale, non senza quella fisica: scendere a Itea correndo, nuotare nel mare e tornare su al santuario di corsa, a piedi. Il giorno seguente scalare in bicicletta il Parnaso. Al vincitore una corona di alloro benedetta da te, Apollo Musagete.


Umani e disumani a Carta bianca 
Giuliano Augusto imperator romano teneva sotto controllo la prepotenza degli eunuchi, e allontanava dalla sua corte i più avidi e prepotenti (Ammiano Marcellino, Storie, XXII, 4).  Gli davano fastidio le spadonum gracilentae voces ma soprattutto la loro arroganza

Tale gente doveva non esserci più secondo la legge. Domiziano, altro imperatore spesso calunniato  interdixerat ne intra terminos iuris dictionis Romanae castraret quisquam puerum (Ammiano 18, 4, 5).
Cfr. Svetonio, Domiziano 7 e Stazio Silvae, III, 4, 74-75.

Invece questa sera a Carta bianca Mario Giordano ha avuto il permesso di strillare stridulamente che è tanto umano quanto giusto lasciare in mare indefinitamente 49 persone uomini, donne bambine in pericolo serio di vita.
A uno così dovrebbe essere messi museruola e guinzaglio.
Lode invece a padre Enzo Fortunato, il poverello francescano che ha detto "dobbiamo salvaguardare il principio di umanità".

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