venerdì 13 dicembre 2019

Il sesso andato a male. Orwell, Seneca, Euripide

Anna Bonaiuto nella parte di Clitennestra

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Contro natura è l’odio tra le femmine e i maschi, un risentimento anche rabbioso che la propaganda di gente interessata cerca di aizzare e rinfocolare.
Il consumismo, l’adorazione della merce, come quella dei capi, è tutto sesso andato a male, che diventa acido (“is simply sex gone sour[1])
L'inimicizia delle donne nei confronti degli uomini ha avuto, almeno in passato, la genesi che Seneca attribuisce a quella degli schiavi per i padroni: "non habemus illos hostes, sed facimus (Epist. ad Luc., 47, 5), non li abbiamo nemici, ma li rendiamo tali.
Cerca di farlo capire Clitennestra al marito Agamennone che intende uccidere la loro figliola.
Clitennestra lo accusa : hai ucciso il mio primo marito, Tantalo[2], e hai strappato dal mio seno e sfracellato al suolo il bambino avuto da lui.
I miei fratelli Dioscuri volevano punirti, ma mio padre Tindaro ti salvò e così mi sposasti. Quindi sono stata una moglie irreprensibile (a[mempto~ gunhv). Una fortuna per te: una moglie siffatta è spavnion qhvreum j (1162) raro bottino, mentre non c’è spavni~, penuria di spose cattive.

Ti ho dato un maschio, Oreste, e 3 figlie: Ifigenia, Elettra, Crisotemi.
Come credi che reagirò se me ne toglierai una; quali sentimenti pensi che avrò, vedendo vuoti i seggi di Ifigenia? Lascerai odio (mi`so~, 1179) partendo, e al ritorno basterà un lieve pretesto per farti avere l’accoglienza che meriti. Allora, continua Clitennestra, non costringermi per gli dèi a diventare cattiva nei tuoi confronti, e non diventarlo tu ( mh; dh'ta pro;" qew'n mhvt j ajnagkavsh/" ejme; - kakh;n genevsqai peri; se, mhvt aujto;" gevnh/, Ifigenia in Aulide, 1183 - 1184).
Nell’Elettra di Euripide del 413, Clitennestra si giustifica dell'assassinio di Agamennone davanti ai figli in procinto di ucciderla, ricordando loro i torti subiti dal marito, giustiziato dunque, per le sue numerose malefatte. Intanto uccise la primogenita in maniera spietata: leukh;n dihvmhs [3] jIfigovnh" parhΐda " (v. 1023), lacerò la bianca guancia di Ifigenia. E non lo fece per difendere la sua città o per salvare altri figli, ma per recuperare Elena che schiumava di lussuria (mavrgo~ h\n, era dissoluta, v. 1027) e Menelao era incapace di punire una moglie infedele. Inoltre tornò a casa dalla moglie portandosi dietro una menade invasata[4] e la infilò nel letto ("mainavd j e[nqeon kovrhn - levktroi" t j ejpeisevfrhke[5]", vv. 1032 - 1033).



[1] G. Orwell, 1984, parte Ii, cap. 3.
[2] Un figlio di Tieste
[3] Aoristo di diamavw. Un sostituto simbolico della deflorazione.
[4] Cassandra ovviamente.
[5] Aoristo di ejpeisfrevw. Si noti ancora la presenza del letto.

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