venerdì 20 dicembre 2019

Risposta pubblica alla lettera degli ideatori delle sardine pubblicata oggi da "la Repubblica"






Rispondo alla lettera di Andrea Garreffa, Roberto Morotti, Mattia Santori, Giulia Trappoloni pubblicata dal quotidiano “la Repubblica” di oggi, 20 novembre 2019
Carissimi giovani,
Vi scrive un vecchio uomo della scuola che frequento dal primo ottobre del 1950. Non credo che mi risponderete, probabilmente nemmeno mi leggerete, ma collocherò questo scritto nel mio blog dove verrà sicuramente letto. Quindi non scrivo solo per me. ieri ho visto Mattia Santori ospite di Formigli in televisione, a Piazza pulita. Ho notato che Galli Della  Loggia tendeva a pontificare e a dare ordini al ragazzo.
Non farò così anche io: non solo perché non ne ho l’autorità ma per il fatto che non ho il carattere né la voglia di farlo. Non mi piace comandare né essere comandato. A quello che ha intimato al giovane: non farti dare del tu, io avrei risposto: “mi scusi ma la cosa non la riguarda”.
Ordini no, ma consigli sì. Ho letto la lettera dei quattro inviata al direttore del quotidiano “la Repubblica”. E’ preannunciata in prima pagina e pubblicata nelle seguenti due del giornale. E’ alquanto lunga e non ho lo spazio per  commentarla tutta: devo scegliere alcuni punti cruciali.
Cito: “diamo vita a un coordinamento nazionale, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di un fenomeno culturale e sociale di resistenza all’avanzata del populismo e dei suoi meccanismi di attecchimento”.
In queste parole scritte noto la stessa carenza che ho trovato ieri in quelle dette in televisione da Sartoni: un difetto di precisazione. Le parole “culturale”, “sociale” e pure “populismo” sono generiche. Le prime due in questo momento indicano ogni bene e la terza ogni male. Ci si può ficcare dentro di tutto. A proposito di culturale ad esempio, per me cultura significa lettura, studio, teatro, cinema una scuola con ottimi insegnanti. E pure viaggi  da fare magari in bicicletta. Per altri vuole dire tutt’altro.
Sociale a parer mio significa lavoro, riduzione drastica delle diseguaglanze, sanità del tutto gratuita per chi non può pagarsela e una scuola funzionale alla elevazione etica, estetica, e pure, appunto, sociale degli allievi. Populismo è negativo quando penalizza il popolo come questo attuale. Non lo era certo quello di Allende che venne accusato di tale “tradimento” dalla borghesia cilena e dai generali felloni che lo ammazzarono in combutta con il governo degli Stati Uniti. Le parole sono spesso polivalenti e vanno precisate.
 Quanto all’ attecchimento del brutto populismo di Salvini, questo, per fortuna, per demerito suo e pure per  merito vostro, sta retrocedendo. Io penso addirittura che colui non voglia vincere le elezioni regionali qui da noi: credo che voglia prendere tempo rispetto a quelle politiche risolutive. Altrimenti non avrebbe candidato la Borgonzoni che non è assolutamente attrezzata non solo per battere Bonaccini, ma nemmeno per confrontarsi con lui.
Cito ancora: “La forza delle sardine è collegare il virtuale al reale, e non c’era niente di meglio che favorire la nascita di un fenomeno sociale fatto di individui in carne e ossa, capaci di mostrare che le piazze, virtuali e reali, sono di tutti”.
Ora il reale però deve prevalere sul virtuale, e il reale sono i bisogni delle persone: il necessario deve essere garantito a tutti. Nel necessario devono essere collocati: il nutrimento, l’assistenza medica, la casa riscaldata, l’informazione, la cultura, l’educazione.
Lo spreco invece va tassato e scoraggiato. La pubblicità che invita a comprare prodotti addirittura nocivi va ridotta, almeno dimezzata.
Una delle cause dell’inquinamento è lo spreco e il PIL che deve crescere a tutti i costi: conta più della vita delle persone.
Gli automobilisti che uccidono impunemente donne uomini, vecchi e bambini non vengono puniti perché il culto e la vendita delle automobili devono sussistere. Vi suggerisco di presentare proposte chiare e concrete se non volete fare la fine di Greta che propone a tutti i ragazzi lo sciopero scolastico, ossia il paese dei balocchi dove vive lei, creando giustificati sospetti di asinità.
“la fretta-scrivete- è il nostro più grande nemico, sappiamo anche questo”
Io credo invece che potrebbe danneggiare il vostro movimento l’indugio eccessivo nell’indicare degli scopi.
Fate bene a non lasciarvi strumentalizzare e a rimanere “liberi di esprimere pacificamente un pensiero e di farlo con il corpo, contro ogni tentativo di manipolazione” E poco più avanti: “L’italia è nel mezzo di una rivolta popolare pacifica che non ha precedenti negli ultimi decenni”.
Pacifica va bene, ma una rivolta deve dire dei no e pure “fare” dei no, se vuole rivoltare le cose che non vanno: il lavoro che manca e il lavoro schiavizzato in primis. Poi  la piaga delle raccomandazioni per le quali si entra nei posti ambiti quasi esclusivamente per cooptazione.
Cito ancora: “L’unica certezza che abbiamo è che siamo stati sdraiati per troppo tempo. E che ora abbiamo bisogno di nuotare”
Fateci sapere con precisione in quale direzione
Io spero che sia contro la corrente mortale di questo capitalismo omicida
Saluti
giovanni ghiselli 
p. s quanto ai lettori di questo blog sono arrivati a 855909 in meno di sette anni

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