sabato 21 settembre 2024

Pindaro Nemea X Strofe II, Antistrofe II, Epodo II.

 

Strofe II

 

Angusta è la mia bocca  -bracuv moi stoma- per narrare

Tutte  le  nobili glorie di quante il recinto sacro- tevmeno~- di Argo

ha parte: è grave

 affrontare da affrontare

La sazietà degli uomini- e[sti kovro~ ajnqrwvpwn baru;~ ajntiavsai-

 

tevmeno~: Nella Pitica II Siracusa è definita tevmeno~   [Areo~ recinto sacro di Ares

 

 

Ma tu desta comunque la lira delle belle corde- eu[cordon luvran-

e prenditi cura delle lotte: l’agone duro

spinge il popolo al sacrificio di buoi

per Era. E al giudizio delle gare

lo muove Teèo il figlio di Ulia: là vincendo due volte

Teèo ottenne l’oblio -lavqan- delle  fatiche favorevoli eujfrovnwn  povnwn.

 

Delle fatiche favorevoli si dimentica facilmente lo spossamento  ricordando la gioia che ci ha procurato il successo conseguito attraverso gli sforzi

 

 

Antistrofe II

Anche a Pito un giorno egli vinse

l’ellenica schiera, giunto con sorte benigna tuvca/ -vox media- te molwvn-

e sull’Istmo e a Nemea conquistò la corona

e alle Muse diede da arare

tre volte ottenendo il successo alle porte del mare- Corinto-

e tre sulla sacra pianura nella norma di Adrasto- Nemea nell’Argolide-

 

Vengono ricordate altre vittorie di questo atleta, Teèo, negli agoni panellenici: a Delfi, a Corinto-la città dai due mari- bimarisve Corinthi di Orazio (Carm, I, 7, 2)   sull’Istmo, a Nemea.

Nella Nemea VI i poeti vengono chiamati: “aratori, coltivatori delle Pieridi”(.32)

 E’ una metafora agraria e pure sessuale: chi ara semina anche, e i poeti mettono incinte le Muse che poi partoriscono i loro figlioli: le poesie.

La giovane donna amata  che rimase  incinta nel 1974 non partorì la bambina che aspettava, messa incinta durante un coitus interruptus ma il seme era impavido. Dovetti sostituirla io come Musa gravida dando alla luce la nostra storia.

 

Zeus padre, le cose che egli –l’atleta- desidera nell’animo, la bocca le

tace; ma ogni compimento delle opere è in te, pa;v de; tevlo~ ejn tin (dorico per soi)  e[rgwn

ed egli non chiede un favore con temerarietà  prosfevrwn tovlman

 senza che il cuore  ne soffra.

 

  

 

 Epodo II

Canto cose note al dio- gnwvt  j ajeivdw qew`/ - e le conosce chi gareggia

 per le vette delle gare: Pisa- Olimpia- ha quella suprema

istituzione di Eracle.  Dolci canti  celebrarono  Teèo

due volte come preludio nelle feste ateniesi,

- allude alle grandi Panatenaiche celebrate ogni 4 anni in luglio in onore di Atena poliade-

il frutto dell’olivo giunse in terra cotta nel fuoco

al popolo prode di Era nei fianchi istoriati dei vasi.

 

Semplificando: I premi vinti da Teèo in altre regioni  erano costituiti da ceramiche decorate e orci pieni di olio e vennero portati ad Argo da altre regioni dove l’atleta aveva vinto-

 

Pesaro 21 settembre 2024 ore 10, 49 giovanni ghiselli

p. s.

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