lunedì 18 marzo 2019

In memoriam

Marco Biagi va onorato come vittima, i suoi assassini sono stati giustamente condannati dalla giustizia e li condanno anche io. Deploro e depreco dunque l'omicidio di Marco Biagi, ma non partecipo alla santificazione e alla agiografia di un giuslavorista che ha contribuito alla messa in soffitta dell'articolo 18 a alla diffusione della flessibilità, cioè, messo da parte l'eufemismo ipocrita, della licenziabilità dei lavoratori. Comunque, a scanso di equivoci, affermo che le battaglie giuste e legittime si devono fare sempre e solo con le parole: i conflitti portati avanti con le armi sono sempre e comunque criminali. Marco Biagi quale vittima di un crimine orrendo, ha tutta la mia pietas e anche la mia simpatia. Quella sera giravo pure io in bicicletta: ero andato al cinema in centro e, tornato a casa, sentii la notizia spaventosa dalla televisione. Con un brivido e con dolore.

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