domenica 9 febbraio 2020

Rula e Gratteri

Rula Jebreal
Li ho visti e sentiti oggi dalla Annunziata.
Parto da Rula che è bella assai. I cretini e i brutti diranno “che cosa c’entra?”. Ci entra perché la bellezza è un valore. Soprattutto se si associa come nel caso di questa splendida donna all’intelligenza e alla cultura. Il suo infatti è un femminismo intelligente che è anche umanesimo. Ha riconosciuto, come giusto e doveroso, che ci sono pure uomini buoni e bravi. Io sono aspramente critico verso il femminismo razzista che mette tutte le benedictae da un lato, quello della salvezza e della beatitudine, e tutti i confutati maledicti flammis acribus addicti, dalla parte opposta, quella della dannazione infernale. Indipendentemente dai meriti e dai demeriti delle singole persone. E’ il giudizio universale di queste cretine che per di più sono spesso sgradevoli. E ignoranti per giunta siccome il razzismo è sempre figlio dell’ignoranza e della frustrazione.
 Dunque onore a Rula. Sono contento che parli in televisione perché in tal modo può educare molti giovani.

Passo a Gratteri. Un uomo, un giudice rispettabilissimo in quanto si batte coraggiosamrnte contro il crimine e l’ingiustizia. Abbiamo bisogno di uomini del genere. Ce ne vorrebbero di più. Però a lui una critica voglio farla. Forse sono un poco meno benevolo con lui che con lei perché il dottor Gratteri non è una splendidissima donna, ma che volete, io tra uomini e donne di valore sono parziale. Da sempre. Non posso farne a meno.

Dunque giudice: tu che ti batti non senza rischiare la vita per la giustizia e lo fai con meriti grandi, quando hai detto che guadagni 7200 euro al mese, però, da uomo giusto quale ontologicamente sei, avresti dovuto dire, a parer mio, che non è giusta la sperequazione degli stipendi in Italia: secondo me quanti fanno seriamente e bene il proprio lavoro dedicandogli tutte le migliori energie e gran parte del tempo della propria vita, come fai tu, dovrebbero avere uguale lo stipendio loro assegnato. 
Nicola Gratteri
Credo che un lavoro di enormi responsabilità dia enormi soddisfazioni morali e intellettuali e queste fanno la differenza che conta davvero.
Penso addirittura, e assai paradossalmente rispetto all'opinione comune, che un lavoro poco soddisfacente in termini “spirituali” dovrebbe essere, casomai, remunerato meglio in termini materiali.
I malevoli diranno che parlo pro domo mea. Non è così: io al liceo Mamiani di Pesaro (1958 - 1963) ero alumnus optimus, poi sono venuto a Bolgna per studiare lettere, antiche per giunta, sapendo che avrei guadagnato poco, ma ero certo che avrei studiato a fondo le materie più amate, e le avrei insegnate, e sapevo pure che mi sarebbe piaciuto molto insegnare. Infatti lo sto facendo ancora, il più delle volte gratis, talora spostandomi e alloggiando a spese mie. E sono felice di farlo.
 Saluto i due personaggi che sono anche persone. Persone belle. Pure di aspetto perché l'intelligenza e la bontà non sono mai dissociate dalla bellezza, come mi hanno insegnato i miei maestri greci che nemmeno nella lingua separavano questi valori, come sapete.
Gianni

P.s. Ancora una nota sul discorso del giudice Gratteri il quale ha detto che con il suo stipendio può fare studiare due figli all’Università. Credo che dovrebbero poter studiare all’università anche i figli degli operai che guadagnano poco più di 1000 euro al mese.
Ai miei tempi c’era il presalario e c’erano ottimi collegi gratuiti qui a Bologna.
Saluti
gianni

P.p.s. Le mie fatiche umanamente spese non sono andate e non vanno tuttora perdute.
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