mercoledì 8 maggio 2019

L'assalto ai Rom regolarmente alloggiati

zingari deportati durante la II guerra mondiale

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L'assalto ai Rom regolarmente alloggiati


Dalla trasmissione "CartaBianca" del 7 maggio 2019.
La feccia triviale e violenta che tumultua contro coloro cui viene assegnato regolarmente un appartamento, li insulta e li minaccia, deve essere repressa e punita severamente. Invece sta diventando un'abitudine, un malcostume tollerato come avveniva nel tempo buio degli assalti inferti dalla canaglia fascista.
Fa orrore questa violenza dei poveri contro quelli più poveri ancora. Ieri in televisione un leghista, uno fesso e ignorante più degli altri, ha detto che il Rom insultato e minacciato dalla plebe violenta con la moglie e i figli parlava male la lingua italiana. Si doveva replicare, ma nessuno lo ha fatto, che invece i beceri del tumulto insultavano con titoli davvero cruscanti, come “puttana” alle donne del Rom, e magari aggiungere che lo stesso leghista era un fine purista dall'eloqio forbito!
E’ proprio vero che le azioni malvagie hanno come correlativo linguistico parole difettose- tou;" lovgou" saqrouv" (Euripide, Ecuba, 1190), mentre le azioni buone- ta; crhsta; pravgmata-forniscono spunti-ajforma;" ejndivdws j - per le parole belle-crhstw'n lovgwn- (Ecuba, 1239-1240)
Belle come queste di Euripide citate qui da me, siccome collego sempre i miei studi alla vita, in quanto intendo la cultura come potenziamento della natura. Se i fascisti, i leghisti e i poveracci aizzati da loro leggessero di più e strepitassero di meno, diventerebbero, se non molto più belli, almeno un poco più umani.

La mamma rom e la sua bambina

A proposito dei "titoli cruscanti" del precedente.
I miei detrattori sostengono che nel fare le critiche sono eccessivo, talora smisurato fino all'ybris. Casomai è vero il contrario.
Leggo nella prima pagina del quotidiano "la Repubblica" di oggi (8 maggio 2019): "Troia, "ti stupro"; queste parole che gelano il sangue sono state gridate ieri contro una donna di quarant'anni che portava in braccio la sua bambina e aveva solo la colpa di entrare nell'alloggio e di essere Rom". Ho trascritto parole di Benedetta Tobagi.
Credo che noi di sinistra, quella vera, dovremmo scendere in piazza e gridare che tutti noi siamo Rom, nel senso che ci sentiamo molto più vicini e più simili a quella mamma minacciata e oltraggiata con la sua bambina che alla feccia di canaglie vigliacche, riempite di risentimento, di ignoranza, di odio, e svuotate di umana coscienza.
Mi accora lo stupro minacciato ieri dall'energumeno alla signora rom con la bambina in braccio più di quello denunciato con diversi anni di ritardo da alcune donne diventate nel frattempo attrici famose oppure attrici fallite.
Basta pensare ai traumi, le ferite che rimarranno nell’anima della bambina  rom assalita da quella furia efferata per sentire il bisogno di rivoltarsi contro questo stato di cosa. Complice è chi invece le approva e, dato il dilagare orrendo dell’egoismo, della paura, della bestialità i consenzienti complici purtroppo non sono pochi.

In favore della legalità e dell'umanità. So di essere uomo

Molto bene oggi , 8 maggio, ha fatto il vescovo Palmieri che ha difeso la famiglia rom e pure bene la sindaca Raggi che ha propugnato la legalità davanti ai forsennati che continuano a lanciare urla bestiali, parole ivereconde e truci minacce contro una famiglia di persone perbene come è stata definita dal bravo prelato cristiano.

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