sabato 21 marzo 2020

L’aria condizionata semina germi


Ho sempre pensato e più che mai ora penso che l’aria condizionata portatrice di freddo porti anche germi e malattie.
In questo tempo calamitoso trovo la mia sensazione autorizzata da quanto ha già detto la  virologa Ilaria Capua. L’autorevole professoressa lo ripete nel quotidiano “la Repubblica” di oggi 21 marzo (p. 12): “dobbiamo così ritornare sull’anomalia dei focolai scoppiati a Codogno, Bergamo, Brescia e Cremona. In comune hanno l’epidemia partita dentro gli ospedali. A livello di ipotesi esistono fattori sconosciuti che possono favorire la diffusione aerea del virus. Quello della Sars 1 aveva cominciato a circolare nel sistema di condizionamento di un hotel di Hong Kong. In Lombardia dobbiamo capire subito se il Covid-19 è entrato in impianti di areazione, magari vecchi, che ne hanno accelerato e moltiplicato la circolazione proprio tra chi ha le difese più fragili”.
Vecchi o no, cambia poco. L’aria condizionata soffia germi e morte.
La premura non potrà “uguagliare l’urgenza” (cfr. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXI) se non verrà proibita l’aria condizionata, almeno quella estiva tutt’altro che necessaria, anzi quasi sicuramente dannosa per i comuni mortali, sebbene proficua per chi vende quegli ordigni che sputano freddo facendoci rabbrividire.

giovanni ghiselli    

p. s. Se mi si dovesse obiettare che l’aria condiziona può essere anche calda, risponderei che questa per lo meno d’inverno è necessaria, e a una replica ribatterei: allora ripristiniamo il focolare che oltretutto ha un valore etico e religioso. Almeno da Omero a Giovanni Verga in letteratura e nei fatti fino a tutti gli anni Cinquanta.

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