NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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mercoledì 5 luglio 2023

R. Musil, L’uomo senza qualità. III, 17. 3

pp. 790-792. Tutto è allegorico e in filigrana

 
Ulrich si chinò sul braccio di Diotima per baciarle la mano “Leggera come midollo di sambuco la mano di lei posava nella sua e vi restò dopo il bacio”. I movimenti dei corpi sono espressivi solo in filigrana, come le parole. “Sotto le punte delle dita egli le sentiva battere il polso. Il profumo gli aderì al volto come una cipria. Era solo uno scherzo galante  ma aveva in comune con l’infedeltà il gusto amaro lasciato dal piacere”.
Tutto è  indefinito o allegorico  tra questi due amanti mancati.
Io sono stato educato dai Greci e dai Latini e sono per il realismo.
 
A che pensa? Domandò Diotima. Ulrich si limitò a scuotere il capo
Alla donna tornò in mente una frase che le era parsa bellissima: “Vi sono persone con le quali il più grande degli eroi non avrebbe il coraggio di tacere”. Lo aveva sentito da Arnheim nella cui mano la sua era rimasta per più di due secondi come ora con Ulrich.
In effetti quando si corteggiano diverse persone si tende a ripetere le frasi efficaci e le mosse vincenti. Fa parte di un metodo non perdente. Chi mi legge sa che l’ho praticato anche io.
Diotima si diceva che, qualunque cosa accadesse, lei doveva fare il proprio dovere nel posto dove l’aveva messa il destino. Doveva compensare i difetti del marito e comunicargli un poco più di anima. Non amava Tuzzi ma era sua moglie e lei doveva sforzarsi di sentire qualcosa per lui.
E’ un ragionamento da persona oziosa.
 Chi spende energie per il lavoro, per accrescere il bene proprio e per quello comune, non vuole sforzarsi per amare uno o una che non ama. Intanto Diotima seguitava però a stringere la mano di Ulrich come se i bauli fossero già pronti per dire addio a tutto il passato.
Ma in questa Cacania sull’orlo del baratro si teme che ogni passo avanti o indietro porti a precipitare in un burrone.
Ogni tanto Diotima emetteva un lamento  e pensava che il loro gesto era troppo ma non osava ritirare la mano che tremava: “inammissibile sintomo di fisiologia erotica che ella a nessun prezzo intendeva tradire con una fuga intempestiva” 791.
E’ gente che non chiarisce mai niente perché vive nell’ambiguità
Rachel entrò, accese la luce e pose fine alla scena. Questa è la sanità del popolo. Diotima ritrasse bruscamente la mano  e in quella di Ulrich rimase uno spazio che era stato pieno di imponderabilità. La mano di lei era senza peso, illusoria come le sue parole.
 
Può essere interessante un confronto con il corteggiamento di Hans a Claudia nella Montagna incantata. Nel romanzo di T. Mann tra i due duellanti amorosi c’era una dialettica, uno scambio di colpi non del tutto privi di punta.
Faccio un esempio
Claudia “Parlo di suo cugino, ma è vero: voi tedeschi siete un poco borghesi. Amate l’ordine più della libertà, lo sa tutta l’Europa”.
Hans: “Cosa significa amare? La libertà come la chiama l’Europa è più pedante e borghese del nostro ordine”
Altri ospiti ballavano in modo ridicolo
Hans li osservava poi ripetè: “ Facciamolo.  Per me è come un sogno stare qui seduto accanto a te. Un sogno profondo. Bisogna dormire un sonno profondo per fare un sogno come questo. E’ un sogno sognato da tantissimo tempo, antico, eterno. Stare seduto accanto a te come adesso è l’eternità
Claudia: “ Poeta! Borghese, umanista e poeta Ecco il tedesco completo, il tedesco come si deve!”
Hans: “ Temo che non siamo come si deve ma semplicemente riottosi figli della vita” (Quinto capitolo, Notte di Valpurga).
Questo romanzo è più bello nell’insieme. Si sente  però la mancanza di alcuni vertici di Musil.
Ma corteggiamento tra Hans a Claudia, entrambi leggermente polemici, è uno dei più belli e naturali tra quanti ne conosca. E’ stata una scuola per me e non solo letteraria. Una scuola di vita amorosa.
 
Ma torniamo a Musil.
La luce accesa da Rachel “i volti illuminati apparvero come venuti a galla, quasi ancora bagnati di oscurità”.
Diotima si sentiva troppo nelle mani del cugino ed ebbe il bisogno di darsi un’apparenza sicura.
Riprese il tema dell’adulterio: quale soluzione potrebbe essere nei conflitti coniugali? Troppo semplice forse?
“in ogni caso la più innocua -rispose Ulrich- direi che non può fare male a nessuno”
Diotima gli gettò un’occhiata di rimprovero e fece cenno che Rachel poteva ascoltarli. Quindi escluse dalle sue stanze la cameriera imbronciata e gelosa (p. 792). Conflitto di classe appena accennato. Tutto è solo accennato in questo romanzo.


Bologna 5 luglio 2023 ore 10, 41 
giovanni ghiselli

p. s.
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