Al Festival dei Filosofi lungo l’Oglio è andata molto bene. Ero in un paese tra i monti- Tavernole sul Mella, in val Trompia- a 30 chilometri da Brescia, alle 21 in una notte nebbiosa, piovosa e fredda: temevo la scarsità del pubblico. Invece la sala, una bella sala, era piena di persone che sono state molto attente durante tutta l’ora della lectio.
Ho indicato l’osare in varie circostanze che è comunque una trasgressione dell’attuale condiviso dal conformismo dei più. Per opporsi a questi, è necessaria un’audacia-tovlma- audacia- citate da diversi testi di non pochi autori, prevalentemente greci e latini ma non solo. L’osare dunque contro il potere delle norme, leggi, abitudini, luoghi comuni, l’osare di donne e uomini fuori tempo, in anticipo o in ritardo, e fuori luogo, insomma “romiti e strani”.
Ho notato che osare l’inattuale deve essere sorretto dall’intelligenza, dal talento e dalla fortuna per non rimanere senza effetti per sempre, o produrre conseguenze solo negative nei confronti dell’audace trasgressore.
Ho fatto molti esempi: menziono qui Antigone che rivendica la propria- “trasgressione santa”, nella tragedia di Sofocle, Socrate che nel Fedro di Platone si definisce -a[topo~-, Cristo il segno di contraddizione crocifisso da quelli che osava smascherare, e Nietzsche che ha insegnato la filologia classica nel senso di “agire in modo inattuale, ossia contro il tempo presente e in favore del tempo venturo”.
Bologna 2 luglio 2023 ore 9, 45
giovanni ghiselli
p. s
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