venerdì 5 aprile 2019

Il Frontone occidentale del tempio di Zeus a Olimpia (460 a. C). Una preghiera



Non sono tanto sensibile alle arti figurative quanto all’arte della parola ma quando per la prima volta giunsi a Olimpia, uno dei luoghi più belli della Terra invero, entrai nel Museo e vidi il Frontone occidentale del tempio di Zeus, mi comossi, osservando Apollo che, posto al centro della zuffa tra Lapiti e Centauri, la sovrasta dall’alto, ritto in piedi, con il braccio destro sollevato a indicare l’equilibrio, la bellezza con il suo stesso aspetto, e la necessaria vittoria della civiltà sulla barbarie dei Centauri che, ubriachi, cercano di violentare le donne e di rapire la sposa Ippodamia durante le sue nozze con Piritoo.
Ogni volta che ripasso da Olimpia, torno a ossevare lo splendidissimo Frontone con devozione commossa e non posso fare a meno di pregare il dio del “Conosci te stesso”, del “Nulla di troppo” della Misura giusta, di tornare  a civilizzarci, a mettere pace, ordine, armonia tra noi mortali che nel breve passaggio su questa terra continuiamo ad azzuffarci bestialmente come i  Centauri stupratori del maestro di Olimpia.

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