venerdì 8 novembre 2019

A Remo

Ho saputo di Remo Bodei. Ne piango la morte e ne rimpiango la vita. Lo ricordo con affetto e gratitudine per il bene che mi ha fatto senza che io avessi niente da dargli in cambio. Mi invitò a tenere una lezione magistrale al festival di Modena del 2011.
 Esposi  La natura degli antichi in una piazza. In seguito siamo rimasti in contatto piuttosto frequente attraverso il computer: nonostante tutti i suoi impegni ha sempre avuto la cortesia di rispondermi nel giro di pochi minuti. Ho cercato di contraccambiarlo recensendo nel mio blog il suo bel libro La civetta e la talpa (Il Mulino, 2014) dal quale ho imparato quanto ora so su Hegel.
Nel settembre del 2014 ho presentato un altro suo libro Generazioni, età della vita nella biblioteca Scandellara di Bologna.
Ho assistito a diverse sue conferenze imparando sempre molto, data profondità e la vastità dei suoi studi e l’intelligenza, la vivacità, l’eleganza che aveva nel presentarli.
Lo ricordo dunque come una persona colta, intelligente fine, generosa. Una cara persona. Gli ho scritto l’ultima volta in maggio inviandogli un mio studio su la Gioia. Rispose che gli dispiaceva se non lo presentavo. Lo farò ricordando questo mio benefattore e amico cui devo l’accrescimento della fiducia che ho in me stesso da quando l’ho conosciuto.
Ti sia lieve il suolo carissimo Remo.
Un abbraccio
Tuo gianni

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