lunedì 11 novembre 2019

Polibio, Tacito e le mode

Polibio

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L’esempio dei potenti determina le mode: ajnakuvklwsi" tw'n politeiw'n (Polibio, 6. 9, 10) e orbis (Tacito, Annales, III, 55).
La moda attuale viene dal potere senza limiti del capitale che promette a tutti abbondanza di mezzi. Ma è una personata miseria,
 una povertà mascherata. Una deficienza materiale, culturale, morale

 “Non vi è, nel destino tutto dell’uomo, sventura più dura di quando i potenti della terra non sono anche i primi uomini. Tutto diventa falso obliquo mostruoso, quando ciò avviene”[1].

Questo topos vale anche per il costume femminile: il cattivo esempio che le donne importanti danno a tutte le altre viene biasimato da queste parole di Fedra nell'Ippolito di Euripide: " wJ~ o[loito pagkavkw~ - h{ti~ pro;~ a[ndra~ h[rxat jaijscuvnein levch - prwvth quraivou~ (vv. 407 - 409), fosse morta malamente colei che per prima disonorò i letti di casa con uomini esterni. Infatti, continua Fedra, questo male ha cominciato a propagarsi dalle case nobili: "ejk de; gennaivwn dovmwn" (v. 409). Quando le turpitudini (aijscrav) sono reputate belle dalle persone di alta condizione, certo sembreranno belle anche al volgo (vv. 411 - 412). 

Anche Tacito noterà che le mode provengono dalle persone di alta condizione sociale, talora perfino dallimperatore: con Vespasiano terminò il lusso del tempo di Caligola, Nerone e delle splendidissime famiglie senatorie. Probabilmente il cambiamento provenne da questo imperatore rappresentante di una borghesia pecuniosa ma parca: "Nisi forte rebus cunctis inest quidam velut orbis, ut quem ad modum temporum vices ita morum vertantur "(Annales , III, 55), a meno che per caso in tutte le cose ci sia una specie di ciclo, in modo che, come le stagioni, così si volgano le vicende alterne dei costumi.
Tacito
Su questo argomento è interessante la riflessione di Santo Mazzarino: "L'idea tacitiana del "ciclo" economico dal 30 a. C. al 68 d. C. è, in fondo, un nuovo dono del pensiero filosofico alla storiografia antica: all'"anaciclosi" polibiana, che si applica alle forme costituzionali, si aggiunge così un similare concetto di orbis , applicato all'economia. Questo concetto del luxus senatorio stroncato... dall'avvento, nel 69 d. C. , di una borghesia "pecuniosa" ma parca, basterebbe a fornire taluni elementi essenziali per una storia sociale del periodo dal 69 d. C. - l'anno di Galba, Otone, Vitellio - fino a tutta l'età flavia: del periodo, insomma, che Tacito aveva trattato nelle Historiae "[2].

Se si pone mente al latino rex si deve pensare alla parentela di questa parola con il verbo greco ojrevgw, "tendo, stendo". "La radice deriva dall'indoeuropeo *reg - che ha dato come esito in greco ojreg - (con protesi di oj - ) in latino reg - "[3] da cui rego, dirigo, regio, regione e rectus, diritto. Quindi "in rex bisogna vedere non tanto il sovrano quanto colui che traccia la linea, la via da seguire, che incarna nello stesso tempo ciò che è retto"[4]. Anche i ragazzi sanno che il rex deve agire recte: infatti, quando giocano, dicono: sarai re se farai bene: "at pueri ludentes 'Rex eris ' aiunt/ 'si recte facies[5]. Insomma il rex deve dirigere sulla retta via. Il re allora non può essere contorto. Nemmeno la virtù può esserlo: “et haec recta est, flexuram non recipit (Seneca, Ep. 71, 20), anche questa è diritta, non ammette piegatura.

A proposito delle mode aggiungo: per secoli non si riconosceva bontà agli Ebrei. Ora non esiste un Ebreo cattivo.
Una volta le donne dovevano essere sottomesse, ora devono andare e stare al potere.
Una volta il comunismo era la panacea, il bene del mondo, ora sarebbe il peggiore dei mali.
Io che non seguo le mode dico questo: ci sono uomini e donne di qualsiasi nazionalità cultura religione, buoni e cattivi, belli e brutti, colti e ignoranti.
Liliana Segre
Sono contento che Liliana Segre, una donna intelligente, educata colta, venga protetta e salvaguardata, però vorrei che venissero aiutate anche altre donne in difficoltà, ma di classe meno elevata e di visibilità minore. Anche se sono meno colte, intelligenti e bene educate di Liliana la quale mi è simpatica come tutti quelli che hanno subito ingiustizia. Per giunta era una ragazza bella e conserva segni di quella bellezza. Cosa c'entra? ribatteranno gli indifferenti al kalòn. Per me la bellezza è un valore, rispondo.
Spero che la  giovinetta Liliana  non abbia subito anche le violenze orrende perpetrate sulle ragazze ciociare dalla feccia dell’esercito che ha vinto la seconda guerra mondiale come mi mostrò quando ero un adolescente il film di De Sica La Ciociara. Ne rimasi inorridito. Ho ricordato questa violenza siccome se ne è parlato troppo poco come succede sempre a proposito delle brutalità perpetrate dai vincitori.
Quanto al potere alle donne e al testosterone che, come tanti immagino, fino a ieri non sapevo nemmeno cosa fosse, domando alla Gruber: perché non propone la castrazione chimica per tutti i maschi che non le piacciono? Immagino che siamo davvero tanti noi maschi a rischio.
Quanto al comunismo, dobbiamo alla paura che facevano le sue denunce e rivendicazioni  sostenute dalla potenza sovietica, se una volta gli operai venivano trattati da uomini, non da servi o da schiavi come avviene ora è diventato di moda dopo la caduta del muro, l’unico di cui si parla da trenta anni.
Baci

gianni





[1] F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, Colloquio con i re, 1 (p. 298 Adelphi)
[2]Il Pensiero Storico Classico , II, 2, p. 82.
[3] G. Ugolini, Lexis, p. 346.
[4] E. Benveniste, Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee , p. 295.
[5] Orazio, Epistulae I, 1, 59 - 60.

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