venerdì 1 novembre 2019

La trasmissione “Piazza pulita” del 31 ottobre 2019. la Gruber, Calenda e Padellaro

Ieri a “Piazza pulita” Lilli Gruber ha invocato il “politicamente corretto”.
Per alcune persona esso è la conservazione dei privilegi ai pochi che li hanno, insomma alle caste sempre più chiuse.
Questa situazione di ingiustizia, secondo costoro, non va messa in discussione.
Giustamente il buon carlo Calenda nella stessa trasmissione ha detto che in Italia stanno accrescendosi due grandi iniquità: l’esclusione dei poveri e dei quasi poveri, gran parte degli Italiani dunque, da una buona istruzione-educazione e dalla migliore sanità. La prima esclusione, aggiungo, provoca tanti crimini e tante morti, la seconda non pochi dolori e diversi decessi dei quali è colpevole lo stato delle cose e lo Stato senza altro.
Non una parola su questo della nostra cara, ossia costosa femminista. Secondo lei le uniche grandi e criminali ingiustizie sono il maschilismo e il razzismo, e su questo concordo, purché si marchi come criminale ogni forma di razzismo, non solo quello contro gli Ebrei. Gli Ebrei migliori come la senatrice Liliana Segre e Moni Ovadia condannano l’odio da qualunque parte venga e a chiunque sia diretto. Tanti Ebrei che ho incontrato sono ottime persone come i due famosi nominati sopra. Le ragazze ebrèe poi hanno un fascino particolare, come molte altre mediterranèe del resto, ma loro in genere sono particolarmente studiose e quindi  riflessive. Spero di non ricevere dai soliti imbecilli le accuse di maschilismo e razzismo se dichiaro che mi piacciono molto le donne a partire da quelle more, rotonde, colte e intelligenti.  
Per quanto riguarda l’antimaschilismo o il tanto sbandierato femminismo (tutto il potere alle donne!, altro che ai Bolscevichi!) della Signora, costei a parer mia non fa che incentivare il sospetto, il  risentimento, il rancore dei frustrati dell’un sesso e dell’altro. Tale frustrazione con risentimento che arriva all’odio, provoca dolore e istupidimento, e a lungo andare una scabbia che dissecca la vita. Certo, ci sono state tante ingiustizie nei confronti delle donne e alcune purtroppo sussistono. Ma la più vera e più grande, eppure mai dichiarata a parole, non dalla Gruber, è che moltissime donne, forse figlie di un dio minore, lavorano per 10 euro all’ora, o anche meno, mentre pochissime altre donne, probabilmente di razza superiore, ariano o semita o uralo altaica che sia, ne prendono centinaia se non migliaia di volte tanto. E questo, sia chiaro riguarda pure gli uomini: neri, extracomunitari, padri, mariti italiani che hanno perduto o smarrito il lavoro e non hanno i soldi per dormire in un letto coperto da un tetto, o migranti che hanno visto i figli impallidire poi diventare lividi prima di morire. Di queste ingiustizie la gran Signora, assai risentita per altro, per altri motivi, non si cura per niente.
Ha detto bene Padellaro: “la sinistra si è resa antipatica (…) Basta pensare che al gioco d’azzardo vanno più soldi che alla sanità”. Non so bene in quali termini, non me ne intendo, non so nemmeno giocare a scopone, sebbene anche a me Zeus- chiunque egli sia- abbia concesso di capire qualcosa. Ma sono certo che non sono di sinistra partiti e governi che lasciano sussistere le carenze e le sperequazioni denunciate sopra.
Vorrei solo che la ragione umana e la delicatezza l’avessero vita sui vaneggiamenti delle Furie, delle Erinni e dei Titani, gli eterni nemici della cultura.
Vero è che spesso nella letteratura, come nella vita Eros si associa a Eris (Contesa) ma questa può essere buona o cattiva come ci insegna Esiodo (Opere e Giorni, 14s.). Io ne auspico una terza : ajgaqw'n e[ri", una contesa, una gara davvero olimpica, quella dei benefici reciproci tra maschi e femmine. Un’ottima Eris sia la nostra e consegua  vittoria per sempre
Saluti e baci
giannetto il poverello di Pesaro.

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