venerdì 1 novembre 2019

Diamo spaccio a chi spaccia



Diamo spaccio a chi ora spaccia trionfando l’odio tra i sessi che avvelena e accieca la vita di uomini e donne.

Nel corso della cultura e del costume europeo ha vinto, purtroppo, l'odio tra i sessi gà raccontato da parte della poesia antica: tutte le cinquanta Danaidi, meno una, hanno assassinato gli sposi,
le Lemniadi, ardite femmine spietate, hanno trucidato tutti i maschi della loro isola, tranne una che ha salvato il babbo suo,   Clitennestra ha ucciso Agamennone, Oreste la madre, Procne e Medea i propri figli per punirne i padri fedifraghi, poi arrivò il cristianesimo il quale" diede a Eros del veleno da bere: egli non ne morì, ma degenerò in vizio"[1]. Ora certe persone dalla continua, fastidiosa presenza mediatica, cercano di dare a Eros il colpo di grazia spargendo favrmaka kakav. Sono spesso donne frustrate che scimmiottano i maschi peggiori: questi e quelle spregiatori e nemici giurati dell’altro sesso dal quale non hanno ricevuto le gratificazioni che speravano, insomma pochi baci e tante botte, batoste, con mille umiliazioni.
 Ci sono tuttavia molte donne intelligenti, belle e non belle, che comunque sanno apprezzare l’intelligenza, la cultura e lo stile di uomini simili a loro. E riconoscono e rifiutano la canaglia. Ne ho conosciute meravigliosamente diverse decine in vita mia e riconosciute migliaia nei libri, nei film, nei canti del popolo.

Il solito giannetto,  poverello di roba ma ricco di affetti


[1] Nietzsche,  Di là dal bene e dal male ,  Aforismi e interludi, 98.

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