giovedì 30 gennaio 2020

Donne nell'epica greca. Parte 5. Ecuba nell'Iliade


Ettore giovinetto si arma tra Priamo ed Ecuba
anfora attica a figure rosse di Eutimide
Monaco, Staatliche Antikensammlungen.
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Altra parte della conferenza che terrò il 3 febbraio nella biblioteca Pezzoli di Bologna dalle 17

Ecuba nell’Iliade

Segnalo il gesto della madre dolorosa che mostra il petto[1] a Ettore per indurlo a non affrontare Achille: la vecchia regina, aperta la veste, con una mano solleva il seno, e prega il figlio di ricordare che gli aveva dato la mammella che fa scordare le pene:"ei[ potev toi laqikhdeva[2] mazo;n ejpevscon  - tw'n mnh'sai" (XXII, vv. 83 - 84)[3].
Ecuba ricorda a Ettore che lo ha partorito lei, con il suo corpo - o}n tevkon aujthv (87), e se Achille lo ucciderà, lei, la madre, non potrà nemmeno piangerlo morto, poiché “ti mangeranno veloci i cani presso le navi Argive” (87 - 89)
Nei vv. 431 - 436 Ecuba piange il figlio morto: lo rimpiange come mia gloria in città di giorno e anche di notte - moi nuvkta" te kai; h\mar - eujcwlhv kata; a[stu - ed eri il sogno di tutti - pa'si t j o[neiar - Troiani e Troiane, ma ora ti hanno raggiunto la morte e la moira - qavnato" kai; moi'ra.
Nell’ultimo canto del poema Priamo spinto da Iride mandata da Zeus decide di andare da Achille per riscattare il cadavere di Ettore. Quindi chiama Ecuba, le rivela il suo proposito e ne chiede il parere.
Ecuba cerca di dissuaderlo temendo per la sua vita ma Priamo replica dicendo di avere mevno" kai; qumov" - 198 - la forza d’animo e il desiderio che lo spingono terribilmente ainw'" a recarsi da Achille.



[1] Il denudamento del seno verrà attribuito da Eschilo al personaggio di Clitennestra che mostra il petto a Oreste per indurlo a compassione:" ejpivsce", w\ pai', tovnde d j ai[desai, tevknon, - mastovn"(Coefore , vv. 896 - 897), fermati, figlio, abbi rispetto di questo seno, creatura.
[2] Alceo attribuisce al vino (oi\nonlaqikavdea, fr. 96 D. , v. 3) questo aggettivo formato da lanqavnw e kh̃do~.
[3] “ Sulla terra sono molte buone invenzioni, le une utili, le altre gradevoli: per esse la terra è amabile. E certe cose vi sono così bene inventate, da essere come il seno della donna: utili e al tempo stesso gradevoli” F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, p. 252.

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