giovedì 30 gennaio 2020

Sul discorso della Senatrice onorevole Liliana Segre al Parlamento europeo

Liliana Segre

La simpatia che provo da sempre per tutti i perseguitati e i maltrattati della terra non mi impedisce di notare un difetto di logica nel discorso che la senatrice a vita ha tenuto un paio di giorni fa nel Parlamento europeo. Cito alcune parole dell’estratto pubblicato oggi, 30 gennaio, dal quotidiano “la Repubblica”.
L’onorevole Segre precisa a proposito del 27 gennaio 1945 che “Auschwitz non è stata liberata quel giorno. Quel giorno l’armata Rossa vi è entrata ed è molto bello il discorso che fa Primo Levi ne La Tregua dei quattro soldati russi che non liberano il campo perché i nazisti erano già scappati, ma si trovano di fronte a questo spettacolo incredibile (…) Io non fui liberata il 27 gennaio dall’Armata Rossa, facevo parte di quel gruppo di più di 50 mila prigionieri ancora in vita obbligati a una marcia che durò mesi (…) Prima attraversammo la Polonia e la Slesia, poi fu la Germania. Dopo mesi e mesi arrivammo allo Jugendlager di Ravensbruck ” (p. 1 e p. 29).
Ebbene devo correggere alcune parole di un discorso che nell’insieme condivido siccome è giusto, bello e commovente.
Un giovane disinformato potrebbe pensare, o un neonazista in mala fede dare da intendere, che Auschwitz sia stata liberata dai nazisti scappati. Sento il dovere di ricordare a chi mi legge che i nazisti sono scappati dopo che l’armata Rossa li aveva ricacciati dall’Unione sovietica invasa dall’armata tedesca con un’aggressione che aveva provocato milioni e milioni di morti.
L’armata rossa aveva già sconfitto l’esercito di Hitler il 27 gennaio del 1945. Aveva iniziato a sconfiggerlo 2 anni prima. Quanto alla “Marcia della morte che durò mesi” la senatrice non specifica chi la ordinò. Dal contesto pare siano stati i Russi. Se è così sono colpevoli anche loro. Chiedo lumi. Rimane comunque il fatto che il crematorio di Auschwitz cessò di funzionare funestamente e diabolicamente per l’arrivo imminente dei Sovietici che avevano sconfitto l’armata tedesca dopo che questa aveva conquistato quasi tutta l’Europa.
Scrivo questo per rispetto della logica e della storia.
Apprezzo molto il fatto che la signora Segre abbia notato la complicità data per lo meno dalle reticenze della borghesia italiana nonostante la “buona educazione” della stessa "buona" borghesia che una ventina di anni prima non si era peritata di plaudire alle squadracce fasciste che picchiavano e uccidevano i lavoratori i quali chiedevano giustizia sociale in italia e massacravano di botte deputati socialisti e comunisti.
Saluti
giovanni ghiselli

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