lunedì 6 gennaio 2020

Il delitto politico di Trump e il contrappasso: non verrà rieletto

Ho approvato, e non lo rinnego, una certa fase politica di Trump tesa all’isolazionismo e al pacifismo. Per esempio ho trovato ottima cosa i migliorati rapporti con la Corea del Nord. Ora che l’anziano presidente ha  ordinato un assassinio latore di guerra, forse spinto dai fabbricanti e mercanti di armi, o dai peggiori militari peggiori, lo considero al pari di un  gangster demente che sta portando il suo paese verso la guerra. Credo che noi italiani, per non esserne coinvolti, dobbiamo prendere le distanze da tale decadenza mentale. L’Iran non è l’Iraq, dove è stato punito un ex servo diventato riottoso, come è successo in maniera più coperta ad alcuni politici italiani, l’ex Persia  ha un popolo di parecchie decine di milioni di persone, una potenza ben maggiore dell’Iraq , e in seguito a  questo atto terroristico cercherà di potenziare il proprio armamento.
Insomma rischiamo la terza guerra persiana dopo Maratona e Salamina.
Con il sorridente grassottello coreano Trump è stato più ragionevole proprio per le armi che   quel paese possiede. Chi in Italia elogia Trump dopo questa azione sconsiderata e pericolosa per buona parte del mondo, noi compresi, è un incosciente.
Tra l’altro credo che dopo questa mossa Trump non abbia più nessuna possibilità di essere rieletto. Così come in italia non riceverà molto consenso chi, stupidamente, lo approverà.
I soliti idioti mi rinfacceranno la precedente simpatia per il relativo pacifismo del presidente americano. Rispondo che appena colui ha compiuto questo pericoloso crimine politico, io ho cambiato il mio giudizio, e non perché sia cambiato io ma perché è mutato, molto in peggio, colui che probabilmente pagherà questo errore con la non rielezione.
Per la legge del contrappasso della quale segnalo ai miei lettori solo poche occorrenze    
 Nel doloroso canto (Kommós ) che precede l'epilogo dell'Agamennone di Eschilo il Coro dice queste parole:"paga chi uccide (ejktivnei d j oJ kaivnwn)./Rimane saldo, finché Zeus rimane nel trono/che chi ha fatto subisca: infatti è legge divina"( mivmnei de; mivmnonto~   jen qrovnw/ Diov~ - paqei`n to;n e[rxanta: qevsmion gavr”, vv. 1562-1565).

 C’è una ripresa di questo nel kommós delle Coefore: dravsanta paqei'n,- trigevrwn mu'qo" tavde fwnei' (313-314), subisca chi ha agito, un  detto tre volte antico suona così.

Nell’Eracle di Euripide Anfitrione indirizza queste parole a Lico inconsapevolmente incamminato verso la morte: ” (727) prosdovka de; drw'n kakw'"-kakovn ti pravxein” (727-728), aspettati facendo del male di averne del male. Per ora basta così

gianni il poverello di Pesaro tornato a Bologna

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