mercoledì 24 giugno 2020

Elogio di Massimo Galli e confutazione di Michele Mirabella

Permane e cresce  la mia stima del virologo Massimo Galli che dice con chiarezza quanto sa di sicuro e se ne assume la responsabilità.
Ieri, 23 giugno, ospite  ottimo nella trasmissione della Berlinguer, ha detto che si dovrebbe parlare solo sulla base delle competenze acquisite con lo studio e il lavoro di una vita, e sul fondamento dei dati raccolti e segnalati dai istituti seri.
Viceversa non dovrebbero avere presenza e cittadinanza mediatica le  infinite chiacchiere a vanvera o a casaccio fatte da molti personaggi privi di specializzazione sull’argomento discusso, talora anche carenti di rudimentale informazione.
Vi  do un esempio di siffatta genia. Nella stessa trasmissione di ieri c’era un tal Mirabella che credeva di parlare filosoficamente del virus dicendo vuotaggini e banalità che non c’entravano punto con questo terribile flagello. Qualche anno fa, già abbondantemente adulto, questo signore disse degli insegnanti, storpiando Seneca:  dum docunt (sic!) discunt”, oltretutto in un contesto elogiativo dello studio del latino.
Ed è, né cangia stile,/ o mia diletta luna.

giovanni ghiselli

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