venerdì 26 giugno 2020

Consigli per l'esame di maturità. Parte 26. Significati diversi in una sola parola


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Le due u{brei~ di Settembrini (La montagna incantata - magica - di T. Mann)Ci sono anche due forme di e[ri~ (Esiodoe di aijdwv~ (Ippolito di Euripide). I significati delle parole possono capovolgersi, e anche quelli dei personaggi della tragedia (Edipo), o della storia (Dario III): da re a farmakoiv.
Settembrini, l’ umanista “chiacchierone pieno di frasi”[1] di La Montagna Incantata, il “loquace razionalista e umanista”[2] distingue una u{bri~ buona da un'altra cattiva, e santifica quella di Prometeo in quanto essa è amica dell'umanità: “E che cos’era l’umanesimo? Era amore per l’umanità, nient’altro, e perciò era anche politica (…) Prometeo! Era stato lui il primo umanista, identico a quel Satana cui Carducci aveva dedicato il suo inno”[3]. Il “vecchio anticlericale bolognese”[4] celebra Satana per il suo essersi ribellato a un despota oscurantista: “Salute, O Satana/ O ribellione,/O forza vindice/Della ragione!”[5].
Ma la "Hybris" della ragione contro le oscure potenze è altissima umanità, e se chiama su di sé la vendetta di dèi invidiosi (...) questa è sempre una rovina onorata. Anche l'azione di Prometeo era "Hybris" e il suo tormento sulla roccia scita noi lo consideriamo il martirio più santo. Ma come siamo invece di fronte all'altra "Hybris", a quella contraria alla ragione, all'"Hybris" della inimicizia contro la schiatta umana?"[6].
 Possono esserci dunque due u{brei~, come due e[ride~.

Esiodo nelle Opere e giorni distingue due diversi tipi di [eri": quella cattiva che fa crescere la guerra malvagia e la lotta (v. 14), e l'altra che, generata prima della sorella dalla Notte, Zeus pose alle radici della terra (v. 19), cioè alla base del progresso umano. Questa suole svegliare al lavoro anche l'ozioso. Allora il vasaio gareggia con il vasaio, l'artigiano con l'artigiano, il mendico con il mendico e l'aedo con l'aedo (vv. 24 - 26)[7].

Nietzsche commenta la doppia  [Eri~ di Esiodo con queste parole: "tutta l'antichità greca la pensa diversamente da noi circa l'astio e l'invidia e giudica come Esiodo, il quale designa come cattiva una sola Eris, quella cioè che trascina gli uomini gli uni contro gli altri in animose lotte distruttrici, e stima invece buona un'altra Eris, che, come gelosia, astio e invidia, sprona gli uomini all'azione, ma non all'azione della lotta distruttrice, bensì a quella del certame ( ...) Togliamo invece il certame della vita greca, subito ci affacceremo su quell'abisso preomerico che è il feroce stato selvaggio di odio e di voglia d'annientamento"[8].

"Eros si associa a Eris, Lotta, quella Eris che Esiodo, nelle Opere e Giorni , colloca "alle radici della terra" (v. 19)[9].
 Anche nel grande amore di Anna Karenina e Vronskij a un certo punto entra la cattiva Eris, ossia lo spirito della competizione distruttiva dovuta al fatto che lui era in allarme per la propria autonomia minacciata dall'amante; ella a sua volta:" sentì che, a fianco dell'amore che li univa, fra loro si era insediato un certo malvagio spirito di dissidio e che lei non poteva scacciarlo dal cuore di lui, né, ancor meno, dal proprio"[10]. Perfino le espressioni di approvazione diventano sospette e allarmanti quando l'amore, in uno solo dei due, è in fase calante: "C'era qualcosa di offensivo nel fatto che egli avesse detto: "Questo sì che va bene", come si dice ai bambini quando smettono di fare i capricci; e ancor più offensivo era quel contrasto fra il tono di colpa che aveva lei e quello sicuro di sé di lui: e per un istante Anna sentì sollevarsi dentro di sé il desiderio di lotta; ma, fatto uno sforzo su se stessa, lo soffocò e accolse Vronskij con la stessa allegria di prima" (p. 746). Tuttavia la simulazione non regge: "anche sapendo che si rovinava, non poté non fargli vedere quanto lui avesse torto, non poteva sottomettersi" (p. 747),
Capita spesso, quasi sempre purtroppo, che gli amanti diventino nemici.



Aijdwv~ è considerato da Esiodo uno dei pilastri del vivere umano e civile: nelle Opere e giorni il poeta afferma che nell'ultima fase dell' empia età ferrea gli uomini nasceranno con le tempie bianche (poliokrovtafoi, v. 181), oltraggeranno i genitori che invecchiano, useranno il diritto del più forte, la giustizia starà nelle mani (divkh d j ejn cersiv , v. 192) e se ne andranno Cavri" , Gratitudine; Aijdwv" Pudore e Rispetto; Nevmesi" , lo Sdegno; quindi non vi sarà più scampo dal male "kakou' d j oujk e[ssetai ajlkhv" (v. 201).
Aijdwv~ è generalmente tradotto con ‘Pudore’ o ‘Senso di onore’, e Nevmesi~ con una frase goffa se pur esatta, ‘Giusta Indignazione’. La grande caratteristica di ambedue questi princìpi, come in genere dell’Onore, è che essi sono attivi solo quando l’uomo è libero: qualora non vi sia coercizione (…) Aijdwv~ è ciò che si prova per una azione commessa da noi. Nevmesi~ è ciò che si prova per l’azione commessa da un altro (…) Quando gli anziani di Troia guardano Elena, ‘Bene’ essi dicono, ‘se gli uomini combattono e muoiono per una donna come quella, ouj nevmesi~, nessuno può rimproverarli’ (G 157)”[11].

Ma Fedra nell'Ippolito di Euripide attribuisce un doppio significato alla parola aijdwv~: "bisogna considerare questo:/il bene lo conosciamo e riconosciamo,/ma non lo costruiamo nella fatica (oujk ejkponou'men[12]: alcuni per infingardaggine (ajrgiva" u{po),/ alcuni anteponendogli qualche altro piacere./ E sono molti i piaceri della vita:/lunghe conversazioni, l'ozio, diletto cattivo, e l'irrisolutezza (scolhv, terpno;n kakovn, - aijdwv~ te) "(vv.379 - 385). Esistono dunque due forme di aijdwv~: “ dissai; d’ eisivn, h{ me;n ouj kakhv, - h{ d j a[cqo~ oi[kwn” (vv. 385 - 386), una non cattiva, l’altra invece dolore delle famiglie. Il ritegno buono, forse, è quello che trattiene dal fare il male, quello cattivo dal fare il bene. Ma, continua Fedra, se la circostanza dell’uno e dell’altro fosse chiara, non ci sarebbero queste due cose con le stesse lettere. 

Non solo il significato delle parole può essere ribaltato, ma anche quello delle persone: nella tragedia il re si capovolge spesso in farmakov~ : nell’Edipo re di Sofocle, per esempio. E non solo nella tragedia: nelle Historiae Alexandri Magni di Curzio Rufo, il re Dario III, più volte sconfitto da Alessandro Magno, captivus servorum suorum in sordidum vehiculum imponitur (5, 12, 16), prigioniero dei suoi servi[13], viene messo su una lurida carretta. Quindi i traditori lo incatenarono con ceppi d’oro “nova ludibria subinde excogitante fortuna ” 5, 12, 20, in quanto la fortuna trovava sempre nuove beffe. Chi sono questi farmakoiv?

“Noi diremmo ‘spaventapasseri’ o ‘Guy Fawkeses’[14]? La parola significa letteralmente ‘medicine umane’ ovvero ‘capri espiatori’”[15].

giovanni ghiselli




[1] T. Mann, La Montagna incantata , vol. II, p. 148.
[2] T. Mann, Introduzione alla “Montagna incantata” , in T. Mann, Nobiltà dello spirito e altri saggi, p. 1517.
[3] T. Mann, La montagna magica, p. 231
[4] Ibidem, p. 231.
[5] A Satana, vv. 97 - 100.
[6]T. Mann, La Montagna incantata , vol. II, p. 18.
[7] “Oh quanto è sottile e invisibile quasi la differenza che passa fra il seme delle nostre virtù e dei nostri vizi!” ( Vittorio Alfieri, Vita, 1, 5) .
[8]Certame Omerico, in Verità e menzogna e altri scritti giovanili , p. 117 e 120.
[9]J. P. Vernant, Tra mito e politica , p. 136.
[10]L. Tolstoj, Anna Karenina (del 1877) , p. 711.
[11] G. Murray, Le origini dell’Epica greca, p. 111.
[12] Il bene, topicamente, costa povno" , fatica.
[13] I satrapi felloni Besso e Nabarzane. Siamo nel luglio del 330 a. C.
[14] Fantocci di Guy Fawkes che .vengono bruciati in Inghilerra la notte del 5 novembre.
 Ricordano il terrorista cattolico che nel 1605 organizzò la cosiddetta Congiura delle polveri per far saltare in aria il Parlamento con il re Giacomo I. Scoperto, venne giustiziato.
[15] G. Murray, Le origini dell’epica greca, p. 24.

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