mercoledì 17 giugno 2020

Consigli per l'esame di maturità. Parte 10. "Irrisio Luciae", genitivo soggettivo e oggettivo


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Cari maturandi,
prima di darvi il contributo quotidiano per l’esame, vi consiglio di guardarvi dalle canzonature. Oggi la ministra dalle belle labbra rosse vi ha preso in giro come faceva una volta il padrun dali beli braghi bianchi con i suoi contadini.
La Azzolina dunque ha visitato una scuola e ha trattato i maturandi come se fossero altrettanti attori protagonisti, o addirittura degli eroi: “Siete nella storia”. La frase è vuota di significato. Ci siamo tutti ovviamente. Bisogna vedere quale storia. Per gran parte di loro sarà, temo, una storia di grandi difficoltà relative al lavoro. Poiché non c’è stata preparazione né ci sarà selezione.
 Dai trenta e più iscritti alla quarta ginnasio del liceo Mamiani di Pesaro nel ‘58 ci diplomammo in una quindicina dopo 5 anni di dura fatica, dura disciplina, dura vita. Però avevamo garantito l’ingresso nell’Università e dopo la laurea era quasi sicuro un lavoro con l’impiego degli studi fatti.
Seguitando a studiare, si potevano salire altri gradini. Raramente fino in cima magari. siccome i posti più alti già allora erano riservati.
 Da parecchi anni oramai la selezione era diventata infinitesimale, adesso è sparita del tutto. Non è un vantaggio per la maggior parte di voi, ragazzi. Lo è solo per i pochi della prima casta.
Quelli che fanno lavori privilegiati sono spesso consanguinei tra loro o parenti acquisiti. Comunque il più delle volte raccomandati.
Certo: non mancano alcune eccezioni. Allora chi è bravo, ma non ha protettori, deve impegnarsi con tutte le forze per valorizzarsi.
Lo sprotetto capace deve guardarsi tra l’altro dall’ostilità del protetto che avverte il pericolo.
Ho chiuso la pars destruens. Segue, nel prossimo blog quella construens che raccomando agli studiosi.

giovanni ghiselli

p. s. il blog è arrivato a 990118. Qui le sole raccomandazioni che contano sono la verità, l’evidenza e la bellezza di quello che scrivo, senza case editrici alle spalle, senza pubblicità televisiva, senza recensioni nei giornali. Non credo che un Carofiglio, per fare un solo esempio, abbia più lettori di me.

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