venerdì 8 dicembre 2023

Anna Netrebko e Arturo Toscanini vittime di censure fasciste. Un suggerimento alla signora senatrice Liliana Segre

Si parla tanto del lavoro femminile carente di riconoscimenti per le donne. Eppure ci sono donne molto più meritevoli e brave degli uomini. Il don Carlo dato ieri alla Scala aveva di bello soprattutto le due donne principali: la lettone Paranča e la russa Netrebko. Questa, dopo che ha cantato l’aria del quarto atto, ha avuto diversi minuti di acclamazione e applausi da tutto il teatro, compreso il direttore d’orchestra. Io ne ho pianto ravvisando e sentendo la presenza di Dio nella sua voce.
 
Ebbene tale soprano non è stata nemmeno nominata dai titoli del quotidiano “la Repubblica”.
 Né lei né  Elina Paranča , pure assai brava.
 
Su “la Repubblica” di oggi
in prima pagina il titolo è
Dal loggione della Scala:
“Viva l’Italia antifascista”
Acclamata Liliana Segre.
 
A pagina 6 leggo:
La Scala in piedi
Per Liliana Segre.
L’urlo del loggione
“Italia antifascista”.
 
Concludo scrivendo che la censura sull’ottima interpretazione di queste donne capaci di cantare e recitare come poche altre al mondo, deriva da un ordine fascista. Mi ricorda i maltrattamenti di quel regime a Toscanini.
Sono offese all’intelligenza, alla sensibilità, alla cultura e alla libertà.
 
Bologna 8 dicembre 2023 ore 17, 24 
giovanni ghiselli

P. S. Un suggerimento alla signora senatrice Liliana Segre
Disgustato dai titoli, non avevo letto l’articolo a pagina 6 del quotidiano criticato nel post precedente. Mi ero fermato, ma poi  ci ho ripensato.
Ebbene il testo elenca i personaggi illustri secondo il cronista e sulla vetta più alta di queste montagne mette Liliana Segre.
“Sotto accusa proprio le figure istituzionali in gara per mostrarsi accanto alla persona-simbolo che grazie all’autorevolezza della sua vita può confermare la vicinanza del popolo italiano a Israele dopo il barbaro attacco di Hamas”.
E’ un volgare tentativo di strumentalizzare la senatrice a vita tirandola dalla parte sbagliata.
La giusta condanna del barbaro attacco di Hamas non può portare una persona perbene e che per giunta ha sofferto quanto Liliana Segre, né le tante persone buone presenti e vive in Italia,  a essere vicini e solidali a un governo che ha ammazzato migliaia di civili in pochi giorni. Tanti bambini sono stati uccisi e tanti altri, per ora scampati, sono però rimasti orfani nel massacro del popolo palestinese.
L’articolista conclude ripetendo l’assurdità dettata ieri alla Carlucci, la  sorridente profetessa del governo, di ogni governo: “Il trionfo è scontato, la protagonista per niente: questa sera solo Liliana Segre unisce la Scala e l’Italia, davvero una “sorella” per Mattarella”.
Se fossi stato al posto di Liliana Segre avrei portato con me sul palco reale della Scala due bambini orfani: una orbata dei genitori ammazzati da Hamas e uno privato di padre e madre uccisi dall’Esercito di Netanyahu.
Può ancora farlo portandoli con sé in Senato. Sarebbe un gesto umano e nobile. Unirebbe davvero tanta parte d’Italia. La parte migliore oltre che la maggiore dimenticata o vilipesa dalle cronache dei pennivendoli che imbrattano i fogli con le menzogne suggerite dalle veline .
 
Bologna  8 dicembre Sant’Ambrogio. Ore 18, 26 
giovanni ghiselli.
 
p. s.
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