mercoledì 6 dicembre 2023

T. Mann. I Buddenbrook. 23

Parte IV, capitolo 1. Un ossimoro: gli affari puliti degli affaristi di successo


Questa parte inizia con una lettera del 30 apile 1846 di Tony alla madre. Si capisce già che il suo rapporto matrimoniale con Grünlich non funziona bene.
Tuttavia la giovane sposa non se ne lamenta per ora: “Sapete bene che sono una donna ragionevole, e le esperienze della vita mi hanno maturata”
E’ una “donna” dunque, non più una ragazza sebbene abbia appena venti anni e le “esperienze della vita” maturandola l’hanno anche rattristata rispetto all’allegria della vacanza di Travemünde quando lei e Morten si corteggiavano a vicenda aspettandosi l’amore reciproco.
Vediamo un particolare di questo matrimonio brutto assai:  “Grünlich è molto occupato, va in città la mattina col nostro calessino giallo e ritorna a casa soltanto tardi. Qualche volta siede vicino a me e legge il giornale.” p.110). Per giunta il marito non porta la moglie in società e non gli piace che lei conversi con la gente. “Che sia geloso?” Domanda Tony alla madre.
Non necessariamente rispondo poiché questa è la tipica grettezza dell’uomo stupido e ignorante. Tony comincia a capire che suo padre ha sbagliato a farla sposare con questo tanghero.
Quindi la sposa trascurata dal marito descrive la villa “veramente carina” dove vive e i mobili belli che la appulcrano: “ grazie a Dio, non ho bisogno di badare al soldo. Tutto insomma è conforme al nome che portiamo”. Insomma il rapporto tra moglie e marito è inesistente, poi diventerà, però pessimo ma le apparenze si salvano e questo è molto importante per Tony.
Mi fa pensare alle classifiche ufficiali sul benessere dei cittadini delle varie città. Udine è prima, e Siracusa tra le ultime. Questa antica colonia dorica fondata da coloni corinzi poco dopo la metà dell’VIII secolo avanti Cristo, secondo me è uno dei luoghi più belli e piacevoli d’Italia. Ma queste classifiche del benessere sono fasulle, badano solo al soldo, ai conti in banca dei cittadini. Vi tornerò in giugno per vedere l’Aiace di Sofocle, l’Ippolito di Euipide e il Miles gloriosus di Plauto. Domanderò a conoscenti e amici siracusani se potrebbero mai cambiare Siracusa con Udine. Una domanda retorica ovviamente.
Torniamo a Tony che chiude la lettera denunciando “uno strano malessere”. Un buffo dottore  la visitò e le prescrisse l’acqua minerale perché aveva trovato la ragazza un pochino anemica. In effetti “Ottima è l’acqua” come afferma Pindaro iniziando l’Olimpica I. Chissà se il dottore l’aveva letta.
Segue nello stesso capitolo una lettera del padre a Thomas che sta facendo apprendistato ad Amsterdam.  Raccomanda al figlio di raccogliere i frutti dell’educazione ricevuta dai genitori. La preoccupazione prevalente in questa schiatta è quella della decadenza, della degenerazione dei figli, del loro fuorviarsi dalla strada segnata dai padri, dal loro metodo. Christian sta già dando segni di traviamento, più avanti toccherà a Thomas. Tony invece rimarrà sempre la custode dell’ortodossia appresa dal padre e dal nonno.
Il padre dunque ricorda a Thomas la quintessenza del credo della famiglia un monito che risale all’antenato fondatore della ditta: “Figlio mio, dedicati con ardore agli affari durante il giorno, ma fai soltanto quelli che consentano di dormire tranquillamente la notte”
Se si riferisce ad affari puliti questa iunctura è un ossimoro.
L’affarista se vuole avere successo non può rifiutare gli affari sporchi. Infatti il padre rivela al figlio che la loro ditta non sta ampliandosi come un’altra concorrente portata al successo da due soci in auge che ignorano la parenesi citata sopra.
La lettera si chiude con queste parole:
 “ lavora, prega e fai economie! Con molto affetto
tuo padre”.
Segue una lettera di Grünlich piuttosto untuosa: più avanti scopriremo che il genero si appresta a chiedere altri soldi al suocero.
“Cari e venerati genitori!” è il saluto ai genitori di Tony. Segue l’annuncio della nascita di una bambina che gode di ottima salute come la madre. Dopo due righe il neopadre conclude: “L’agitazione mi costringe a deporre la penna. I miei doveri agli ottimi genitori”.
Segue un post scriptum di Tony: “Se fosse un maschio, avrei un nome molto bello da dargli. Così invece vorrei chiamarla Meta, ma Gr. propone Erika. T.”.

Bologna 6 dicembre 2023 ore 18, 31 
giovanni ghiselli

p. s.
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