sabato 30 dicembre 2023

R. Musil, L’uomo senza qualità. III. 22. 1. I ragionamenti sono spesso dei sentimenti travestiti

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I ragionamenti sono spesso dei sentimenti travestiti

 
Ulrich uscì dal palazzo del conte con una strana sensazione di appetito e saziò la sua “fame di borghesia” osservando cartelloni e manifesti. Pensò che quelle parole ripetute per tutta la città avessero il valore di un giudizio. Era pubblicità. Il giudizio  non può essere che  negativo.”Gli tornò in mente uno scherzo di quando era soldato: i suoi commilitoni chiamavano “Mortadella” un generale impopolare e a chi chiedeva il perché rispondevano mezzo porco, mezzo asino”. Da noi era chiamato così Romano Prodi dai suoi denigratori. Un politico non dei peggiori, anzi.
 
Ulrich si trovava a una fermata dei tram e gli rivolse la parola una donna che conosceva, un’astronoma. Parlarono un poco poi presero il tram insieme. Ulrich non sapeva perché. Lei andava a sciare. “Voglio godermi un po’ di natura”, disse. Ulrich le domandò a che scopo. La dottoressa si indignò. Disse che poteva stare tre giorni coricata sul prato senza muoversi, come una rupe.
“Forse perché è una scienziata”, ribattè Ulrich, “un contadino si annoierebbe”. I contadini fuggono dalla campagna, attirati dalla città. La donna invece gli fece notare che migliaia di persone ogni domenica cercano la campagna.
Il fatto è che tutti cercano qualche via per evadere dalla routine, ciascuno dalla sua. Penso agli sposati e alle sposate che cercano l’adulterio per sopravvivere e magari salvare il matrimonio.
 La signorina disse a Urlich che dubitava che egli fosse capace di sentimenti elementari. Ulrich rispose che elementari sono la comodità il cibo e l’amore, non stare seduti sul prato. Il moto che spinge a tale seduta è sentimentale e complicato.
 
Ribadisco quello che ho sempre detto: la complicazione, la complessità va risolta nella semplicità. Ma che cosa è la semplicità?  E’ la non duplicità, non triplicità e così via. E’ “diventa quello che sei”, non quello che vogliono importi le mode, la pubblicità, la propaganda.
La scienziata pensava che egli chiacchierasse senza riflettere.
“Ascoltare quei discorsi con il cappello tirolese in capo era la sua unica consolazione e le faceva pregustare la solitudine che andava cercando”
Abbiamo spesso bisogno di un rifugio dai discorsi intollerabili. Per me i rifugi sono la letteratura, il cinema, l’opera, la bicicletta. il mare.
Ulrich non poteva più sopportare quella donna che coniugava una buona conoscenza scientifica con una notevole idiozia spirituale.
Mi viene in mente certi studiosi che contano le parole o addirittura le sillabe di un testo e non arrivano mai ad avere una visione d’insieme proprio per “idiozia spirituale”.
Sicché Ulrich fece alla signorina un complimento smaccato e scese a precipizio. Quel galante congedo provocò un’onda di commozione nella donna. Probabilmente una zitella affamata d’amore.
Ulrich aveva abbandonato la letteratura da anni, quando gli era parsa “uno sbocco nel vuoto dopo tanti sforzi” .
Viceversa io la presi sul serio quando mi accorsi che  mi procurava non solo buoni voti, ma anche la possibilità di impiegare le frasi belle che avevano colpito la mia sfera emotiva per colpire quella delle donne. Queste, se erano simili a me, ne venivano toccate a fondo. 
“Ulrich era di quei bibliofili che non vogliono più leggere perché leggere e scrivere per loro rappresenta una mostruosità” 840
Pensava ad alcune parole della dottoressa appena incontrata, “la buona Strastil che voleva “sentire” come esigono tutti gli altri, cioè che l’arte li scuota, commuova, diverta, sorprenda, che li porti ad annusare sublimi pensieri, in una parola, che li faccia sentire vivi e li persuada di essere per gli altri e per sé una straordinaria vicenda.
Però poi a questo pensiero se ne aggiungeva uno accessorio, pensato con leggera commozione e riluttante ironia”.
Ulrich è tutto un “vorrei e non vorrei” come Zerlina.
Pensava che “il sentimento è raro e non lasciare che si raffreddi è come conservare il calore di un’incubatrice dove si cova ogni crescita spirituale”.
Un uomo che si trovi a vivere senza scopo, irretito dalla trama dei suoi pensieri intelligenti, se ascolta una musica “si trova quasi nella condizione di un fiore sul quale cadono il sole e la pioggia”. A questo punto Ulrich oppose resistenza contro questa piega sentimentale del suo pensiero. Non voleva cadere nel sentimento.
 
 Il fatto è che i ragionamenti sono più deboli dei  sentimenti, e sono spesso sentimenti   travestiti.
 
Ne do qualche testimonianza
Euripide ha anticipato la scoperta che i ragionamenti spesso sono meno forti e decisivi dei sentimenti.
La  Medea  della tragedia di Euripide  individua nel suo animo  un conflitto tra la passione furente e i ragionamenti, quindi comprende che l'emotività, sebbene sia causa dei massimi mali, per gli uomini è più forte dei suoi propositi:" Kai; manqavnw me;n oi\\\a dra'n mevllw kakav,-qumo;" de; kreivsswn tw'n ejmw'n bouleumavtwn,-o{sper megivstwn ai[tio" kakw'n brotoi'""(Medea,  vv. 1078-1080), capisco quale abominio sto per compiere, ma più forte dei miei ragionamenti è la passione, che è causa dei mali più grandi per i mortali",  dirà la furente nel quinto episodio dopo avere preso la decisione folle di uccidere i figli . 
 
Svevo è  esplicito nell'affermare la precedenza e la prevalenza del sentimento sul ragionamento :"Nelle lunghe ore che egli passò là, inerte, ragionò anche una volta sui motivi che l'avevano indotto a lasciare Annetta, ma come sempre il suo ragionamento non era altro che il suo sentimento travestito"[1].
 
La discrepanza tra pavqo" e lovgo" , crea  dolore in Alfonso Nitti:" Ad onta di tutti i ragionamenti rimase triste. Una volta di più, così raccontava a se stesso, quel fatto gli provava l'imbecillità della vita e non pensava in questo fatto al torto di Annetta o di Macario ma al proprio, di sentire in modo strano e irragionevole" (Svevo, Una vita, p. 284).
 
 
Secondo H. Hesse i sentimenti devono avere la precedenza:"Di nient'altro viviamo se non dei nostri sentimenti, poveri o belli o splendidi che siano, e ognuno di essi a cui facciamo torto è una stella che noi spengiamo"[2].
 
 Nel romanzo  di Musil abbiamo già trovato:"Tutto ciò che si pensa è simpatia o antipatia, si disse Ulrich"[3].
Luogo simile si trova anche in La noia  di Moravia:"Ma tutte le nostre riflessioni, anche le più razionali, sono originate da un dato oscuro del sentimento"[4]. 
Infine un ottimo scrittore ungherese :“ Sa che cosa ha fatto? Ha cercato di cancellare il sentimento con la ragione. Come se qualcuno, con i più svariati artifici, tentasse di convincere un pezzo di dinamite a non esplodere”[5].
 
Bologna 30 dicembre 2023 ore 19 
giovanni ghiselli
 
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[1]Svevo, Una Vita , p. 239.
[2] L'ultima estate di Klingsor, p.55.
[3]Musil, L'uomo senza qualità , p. 210.
[4]Moravia, La Noia , p. 19.
[5]Sàndor Màrai, La donna giusta (del 1941), p. 78.

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