mercoledì 27 dicembre 2023

T. Mann. I Buddenbrook. 35

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IV, 10. Seconda parte. Graduatorie tra fratelli

 
Tony usava spesso la parola “vita” e nel dirla alzava gli occhi con graziosa gravità per significare che aveva visto a fondo nella vita.
La vita dovrebbe essere la nostra prima maestra e oggetto di venerazione, invece del denaro o della tecnologia.
 
Il 20 gennaio dovrò parlare di questo: “Quali Rivolgimenti Epimeteo e Prometeo?”
Ebbene capovolgerò la graduatoria tradizionale tra i due fratelli: Epimeteo che accolse Pandora la Eva dei Greci - croce ma pure delizia - fu più accorto di Prometeo che lo mise in guardia da questo kalo;n kakovn - bel malanno che genera la nostra vita, e in vece diffuse la tecnologia il cui esito ultimo sono le guerre e le bombe atomiche che annientano la vita.
 
In agosto Thomas tornò da Pau a nel palazzo della sua famiglia.
Tony lo amava perché il giorno della partenza da Travemünde aveva capito il suo dolore e lo venerava perché era destinato a divenire il principale della ditta.
Intanto la piccola fioraia che era stata sua amante aveva sposato il figlio della padrona. Thomas aveva un aspetto molto elegante. Aveva completato la sua educazione da rampollo di famiglia buona, cioè facoltosa e civile. Il suo  aspetto era quasi marziale ma non completamente sano: aveva vene azzurrine e troppo visibili sulle tempie e una tendenza al tremito febbrile. Assomigliava al nonno. Ma non sarebbe diventato vecchio.
Qualche sua stravaganza, come preferire autori moderni di carattere satirico e polemico o parlare un francese misto di voci spagnole, impensierivano il padre che pure “era fiero di possedere quel figlio” p. 151
La preferenza per gli autori satirici  e polemici significava la sua scarsa fiducia nelle magnifiche sorti e progressive della famiglia e del ceto cui apparteneva.
Alla fine dell’anno morì la nonna materna M.me Kröger.
Si muore anche nella classe dominante ma questa rimane tale finché può lasciare il potere ai propri eredi. La schiatta dei Buddenbrook invece è destinata all’estinzione come previsto da Hanno. E come la mia. Per questo scrivo: “non omnis moriar”. Non devo morire del tutto.
 
Intanto i Buddenbrook “ereditarono un bel mucchio di denaro, centomila talleri tondi tondi” che consolidarono il capitale dell’azienda.
Iustus, il  console Kröger, ebbe l’altra parte dell’eredità che però non era in buone mani perché conduceva una vita frivola e aveva già dilapidato molti denari. Inoltre il  suo primogenito Iacob che viveva ad Amburgo contribuiva allo sperpero aiutato dalla madre.
 La decadenza  dunque è dappertutto in questo ramo: ubique naufragium est.  Il console Johann Buddenbrook  era dispiaciuto di questo stato della famiglia di sua moglie e riponeva tutte le speranze nei proprio figli, soprattutto in Thomas perché Christian non era abbastanza interessato agli affare e si appassionava al teatro.
Il teatro è sempre stato visto con sospetto dai bigotti che sono sempre degli ignoranti e spesso anche dei furfanti.
 Christian era reputato anche un avventuriero dal padre: diceva di volere trasferirsi nell’america del Sud e in effetti si imbarcò dall’Inghilterra dove viveva per Valparaiso, in Cile dove  si era procacciato un impiego.
Questo giovane è la pecora nera della famiglia disprezzato e maltrattato dal  fratello Thomas per la sua inconcludenza. Quando Christian lo accuserà di spietatezza, il primogenito gli risponderà  che lo fa per timore di diventare un fallito come lui.
Il padre riceveva grandi soddisfazioni da Tony per come fin da ragazza aveva difeso con risolutezza  e piena coscienza di sé la sua posizione di discendente dei Buddenbrook p. 152
 
Bologna 27 dicembre 2023 
giovanni ghiselli
 
p. s.
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