Continua il dibattito sull’assassinio di Chiara Poggi avvenuto 18 anni e quattro mesi or sono. C’è un giovane, allora un ragazzo, Alberto Stasi, già condannato, e un altro giovane Andrea Sempio, al tempo un ragazzo lui pure, nuovo indagato.
Alberto era il fidanzato di Chiara, Andrea era amico di Marco, fratello di Chiara per chi non lo sapesse.
La quaestio de Clara sta diventando una quaestio perpetua un tribunale permanente. Ci guadagnano avvocati, reti televisive con la pubblicità e spera di guadagnarci il governo che ha votato una riforma della giustizia, dato il fatto che questa non funzionerebbe come deve, per colpa della magistratura politicizzata lenta e confusa. Nella quaestio in corso c’è pure un giudice di allora accusato di concussione sicché assistiamo anche a una quaestio de repetundis. Il processo viene anticipato ogni sera da almeno una trasmissione televisiva. Partecipano diversi commentatori che si improvvisano giudici.
Il ragazzo già condannato non mi è simpatico ma non posso affermare che sia colpevole. N é che sia innocente.
Tra i giudici improvvisati prevalgono gli innocentisti. Gli avvocati di Stasi soffiano su trombe dal rauco suono per scagionare il loro assistito. Sono molto presenti e piuttosto aggressivi.
Se Alberto verrà riabilitato e assolto con un nuovo processo, sarà incolpato il secondo accusato Andrea Sempio che invece mi è simpatico ma non posso affermare che sia innocente. Ha avuto come avvocato, poi disdetto, un anziano di poche parole, trasognato e bizzarro. Ora Andrea è difeso da una giovane avvocatessa, una ragazza mite, sua amica. I genitori e il fratello della vittima non parteggiano per Alberto Stasi. Questo significa molto secondo me, però non è una prova dell’ innocenza di Sempio né della colpevolezza di Stasi.
Concludo: non vorrei che per rimediare a un vero o presunto errore giudiziario, compiuto tanti anni fa, se ne compisse un altro mettendo in galera un secondo accusato magari innocente lui pure se Stasi lo è.
L’opinione pubblica esige un colpevole in galera, chiunque e comunque egli sia, e il governo vuole mostrare che la magistratura del passato va riformata e, dunque, al referendum dovremmo votare Sì.
Io voterò NO in ogni caso.
Bologna 19 dicembre 2025 ore 18, 28 giovanni ghiselli.
p. s.
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