lunedì 25 maggio 2020

Giulio Gallera e Lucia Azzolina dovrebbero dimettersi

L’assessore alla sanità della regione Lombardia ha sentenziato: “Siamo allo 0, 50, cioè per infettarmi servono non una bensì due persone malate nello stesso momento” (“la Repubblica, 24 maggio 2020, p. 10) . Infettarsi in Lombardia dunque è quasi impossibile.
Questo assessore è un adsessor gloriosus, un fanfarone e gradasso quasi quanto il miles di Plauto.
 Tito Boeri e Roberto Perotti nella pagina citata sopra hanno scritto: “L’assessore alla sanità della regione Lombardia deve dimettersi”. Come minimo, aggiungo.
Per chi non conosce lo spaccone plautino, sentite come lo presenta la meretrix Acroteleutium volendo significare che Pirgopolinice non è confondibile: “Populi odium quidni noverim, magnidicum, cincinnatum,/moechum unguentatum? ” (Miles gloriosus, III, 3), come potrei non conoscere, quell’individuo odioso a tutti, lo spaccone, riccioluto, puttaniere impomatato?
Non dico che Giulio Gallera sia proprio tale e quale il miles Pirgopolinices, però il magnidicus ci sta.
 Né vorrei che Gallera  alla fine dei conti si sentisse minacciato al pari del soldato il quale nell’ultima parte del dramma prende un sacco di botte e teme addirittura di venire evirato. Giura che non si vendicherà della bastonatura che anzi accetterà come giusta si intestatus non abeo hinc (V), se non mi allontano da qui senza testes, parola che significa testicoli e testimoni.
Viene lascito andare salvis testibus non senza la minaccia del resto che se tornerà cercando, pur invano, di praticare adulterio quale Venerium nepotulum nipotino di Venere, carebis testibus.
Ribadisco che non auguro questo a Gallera, tanto più che lui è nipotino di Esculapio o di  Ippocrate, non di Venere.
Per par condicio devo aggiungere  che pure la graziosa Lucia Azzolina dovrebbe dimettersi. L’ultima amenità sui ragazzi e gli imbuti mi conferma che la pulzella sarebbe più adatta a fare la scolara delle medie che la ministra della pubblica istruzione.
giovanni ghiselli

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