L’assessore alla sanità della regione Lombardia ha
sentenziato: “Siamo allo 0, 50, cioè per infettarmi servono non una bensì due
persone malate nello stesso momento” (“la Repubblica, 24 maggio 2020, p. 10) . Infettarsi
in Lombardia dunque è quasi impossibile.
Questo assessore è un adsessor gloriosus, un fanfarone e gradasso quasi quanto il miles di Plauto.
Tito Boeri e
Roberto Perotti nella pagina citata sopra hanno scritto: “L’assessore alla
sanità della regione Lombardia deve dimettersi”. Come minimo, aggiungo.
Per chi non conosce lo spaccone plautino, sentite come
lo presenta la meretrix Acroteleutium volendo significare che Pirgopolinice non
è confondibile: “Populi odium quidni
noverim, magnidicum, cincinnatum,/moechum unguentatum? ” (Miles gloriosus, III, 3), come potrei non conoscere, quell’individuo odioso a
tutti, lo spaccone, riccioluto, puttaniere impomatato?
Non dico che Giulio Gallera sia proprio tale e quale
il miles Pirgopolinices, però il magnidicus
ci sta.
Né vorrei che
Gallera alla fine dei conti si sentisse
minacciato al pari del soldato il quale nell’ultima parte del dramma prende un
sacco di botte e teme addirittura di venire evirato. Giura che non si
vendicherà della bastonatura che anzi accetterà come giusta si intestatus non abeo hinc (V), se non mi
allontano da qui senza testes, parola
che significa testicoli e testimoni.
Viene lascito andare salvis testibus non senza la minaccia del resto che se tornerà
cercando, pur invano, di praticare adulterio quale Venerium nepotulum nipotino di Venere, carebis testibus.
Ribadisco che non auguro questo a Gallera, tanto più
che lui è nipotino di Esculapio o di Ippocrate, non di Venere.
Per par condicio devo aggiungere che pure la graziosa Lucia Azzolina dovrebbe
dimettersi. L’ultima amenità sui ragazzi e gli imbuti mi conferma che la
pulzella sarebbe più adatta a fare la scolara delle medie che la ministra della
pubblica istruzione.
giovanni ghiselli
Nessun commento:
Posta un commento